Sulle pensioni ultime notizie riguardano i numeri di Quota 100, con i dati e le stime diffuse dall’Inps e, più precisamente, dal numero uno dell’Istituto, Pasquale Tridico. Quota 100, possiamo dirlo, non è stato un affare per circa il 33% dei dipendenti, che ha preferito continuare a lavorare per avere un assegno pensionistico più ingente, invece che approfittare dell’anticipo pensionistico con un importo ridotto.
Pensioni ultime notizie: Quota 100, i numeri alla fine di giugno
Alla fine di giugno l’Inps ha riportato che le domande presentate per l’accesso alla nuova misura di pensione anticipata ammontano a 154.095. Da questo numero si è potuto risalire a delle stime più precise per la fine del 2019: infatti, “sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa annua complessiva di 3,6 miliardi di euro”. Prospettive che contraddicono le stime iniziali, con “un numero di beneficiari inferiore del 29%” a quello preventivato, ha affermato Pasquale Tridico. Sotto questo aspetto ci sono buone nuove sul fronte risparmi, per un totale di circa 7 miliardi di euro, tra gli 1,6 miliardi del 2019, i 2,3 miliardi del 2020 e i 2,6 miliardi del 2021.
L’importo medio e le rinunce
In merito all’importo medio, quello più alto è percepito in Lombardia (2.371 euro lordi annui), mentre quello più basso si registra in Basilicata (1.649 euro lordi annui).
A far rumore, sono comunque le rinunce alla misura, ovvero chi ha i requisiti necessari per l’accesso a Quota 100, ma ha preferito non accedere a questa opportunità. Come riferisce Tecnica della Scuola, spetta proprio al comparto scolastico il numero delle rinunce più alto, con le domande ferme a 27 mila unità rispetto alle 70 mila preventivate. Per quanto riguarda gli importi medi si stimano 1.650 euro netti circa per il personale docente, quasi 2.500 euro per i dirigenti scolastici e non più di 1.300 euro per il personale Ata.
Pensioni ultime notizie: Quota 100, i dati sulle domande
Un elevato numero di domande è stato invece presentato dai dipendenti degli Enti locali e dai docenti del comparto scolastico, mentre una minima percentuale (2,2%) proviene dal settore sanitario. Per quanto riguarda l’età, rilevante il fatto che chi ha raggiunto i requisiti abbia approfittato subito dell’uscita anticipata, visto che l’età media si attesta a 63-64 anni.
A livello di ripartizione geografica, è il Nord che attesta la percentuale più alta di domande presentate (40,2%), seguito a poca distanza dal Sud (38%), mentre per quanto riguarda il genere è quello maschile a prevalere (73,9%).
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