Contestazione fattura: fac simile lettera e a cosa serve inviarla

Il ruolo e la funzione della fattura e con quali modalità, tempi e motivazioni effettuare la contestazione fattura. Un fac-simile di esempio.

Contestazione fattura fac simile lettera e a cosa serve inviarla
Contestazione fattura: fac simile lettera e a cosa serve inviarla

Forse non tutti sanno che una fattura, una volta emessa dall’interessato, può comportare la successiva richiesta di decreto ingiuntivo al giudice. Insomma è anche un documento che può, in qualche modo, rafforzare le pretese creditorie nei confronti di uno o più debitori. Vediamo allora come è possibile contestarla e quali sono i vantaggi di una tale scelta.

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Contestazione fattura: qual è il contesto di riferimento e il valore di una fattura

La fattura, in nel linguaggio giuridico, non è altro che è un documento fiscale obbligatorio, che un soggetto fiscale produce per attestare l’effettiva cessione di beni o prestazione di servizi e il diritto a riscuoterne il prezzo collegato. Pertanto la cosiddetta fatturazione è l’attività consistente nell’emissione di una fattura. Come accennato, una fattura non è un provvedimento di poco conto, non soltanto per motivi strettamente fiscali, ma anche e soprattutto perché può condurre ad un decreto ingiuntivo, il quale è un provvedimento adottato dal magistrato, al fine di condannare il destinatario al pagamento della cifra in denaro indicata sulla stessa fattura. La conseguenza più grave, per il debitore, è quindi quella di ritrovarsi sotto casa, improvvisamente, l’ufficiale giudiziario che proverà a notificare il decreto in oggetto. Insomma, laddove il debitore ritenga di avere fondate ragioni per contestare il contenuto della fattura, è auspicabile scrivere ed inviare, al più presto possibile, una specifica lettera di contestazione fattura, subito dopo la consegna del documento contabile. È consigliabile perché, in mancanza di una pronta contestazione, il giudice potrebbe ritenere che, di fatto, il debitore abbia dato luogo ad una tacita ammissione del debito.

Dal punto di vista tecnico, la fattura non ha alcun valore di prova: con essa cioè non è dimostrabile alcun debito o contratto. Piuttosto il creditore, in una eventuale causa, dovrà provare la sua pretesa di credito in altro modo. Insomma, la fattura ha un mero valore fiscale e, strumentalmente, può servire all’emissione di un eventuale decreto ingiuntivo, cui comunque il debitore può opporsi. E particolare non di irrilevante, nella causa in tribunale, l’onere della prova spetterà esclusivamente al creditore.

Come contestare la fattura e quando

Circa le modalità di contestazione fattura, essa è praticabile con o senza l’assistenza di un avvocato, anche se – da un certo punto di vista – una formale comunicazione di un professionista del settore legale, potrebbe indurre il creditore a considerare con maggior attenzione il punto di vista di colui che contesta il credito.

Circa la tempistica da osservare nell’invio di una fattura, occorre subito chiarire che la legge vigente non pone vincoli o limiti entro cui far valere la contestazione. Certo è che una eventuale immediata contestazione potrebbe indurre il creditore a non portare avanti alcuna azione di recupero (laddove la pretesa del debitore sia ritenuta da quest’ultimo oggettivamente fondata).

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Il fac simile di riferimento

Chiarito il contesto, vediamo ora come redigere una lettera di contestazione fattura. Essenzialmente, occorre indicare gli estremi della fattura, cui si fa riferimento, e le ragioni o pretese che fondano la contestazione. Di solito, questa comunicazione contiene anche l’invito a desistere dalle pretese creditorie, onde evitare possibili conseguenze in tribunale. Si tratta di un fac simile e quindi – com’è ovvio – tale documento potrà essere, in un secondo tempo, personalizzato secondo le specifiche esigenze e circostanze.

Spett.le Azienda…………

In data…………………….… il sottoscritto riceveva la Vostra fattura n.…… del…….. legata ad un asserito credito per la seguente prestazione…………………. È da sottolineare che il credito vantato, non è in realtà fondato e giustificato. Ne consegue che la somma richiesta non è dovuta. Ciò in quanto il sottoscritto: (indicare una di queste ragioni di contestazione)

– non ha mai firmato alcun contratto scritto con voi;

– non ha mai ottenuto la prestazione che era stata richiesta;

– ha ottenuto una prestazione differente da quella che era stata domandata;

– ha potuto riscontrare che il prodotto consegnato, era difettoso e inutilizzabile;

– ha chiesto, con ulteriore comunicazione del………., che l’ordine fosse cancellato;

Pertanto, Vi diffido dal voler continuare in inutili e pretestuose richieste di denaro a Voi non dovute, per diritti di credito inesistenti. In mancanza, sarò obbligato a far valere le mie legittime pretese in tribunale.

Distinti saluti

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