È certamente un caso, ma significativo, una di quelle coincidenze che a volte ti fa pensare che la Storia a volte riesce a mettere le ricorrenze al posto giusto. Oggi martedì 16 luglio è il giorno dell’eclissi lunare, che ricordiamo sarà parziale (per saperne di più leggete questo articolo), ma oggi cade anche il 50° anniversario del lancio della missione Apollo 11, che poi portò allo sbarco dell’uomo sulla Luna, evento che negli ultimi anni ha fatto discutere più per le tesi complottiste che non credono sia mai avvenuto, che per l’evento in sé per sé.
Il 16 luglio 1969 iniziò Apollo 11
Era infatti il 16 luglio del 1969 quando il mondo – occhi incollati agli schermi o in attesa di leggere le prime pagine dei giornali del giorno dopo – fu testimone del lancio dell’Apollo 11, la missione con la finalità di portare l’uomo a mettere il suo primo piede sulla Luna. L’importante avvenimento accadde 4 giorni dopo, il 20 luglio 1969, quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin fecero la storia (senza dimenticare il “povero” Micheal Collins che però non scese sul nostro satellite).
Ecco dove sono stati addestrati gli astronauti
Un’esperienza di questo tipo ha bisogno di un duro e importante addestramento. Per questo motivo in molti sono curiosi di conoscere i luoghi dove gli astronauti si sono allenati per simulare quello che poi avrebbero compiuto nello spazio. Tra i luoghi eletti per l’addestramento degli uomini destinati a sbarcare sulla Luna, spicca senza dubbio il Meteor Crater, che si trova in Arizona. Si tratta in tutto e per tutto di un cratere, segno dell’impatto di un meteorite caduto sulla zona milioni di anni fa. Un luogo naturale, ma non sufficiente per adattare i movimenti e le attività degli astronauti di Apollo 11 e delle missioni successive al suolo lunare.
Fu per questo che la Nasa si avvalse della collaborazione del Servizio Geologico americano, che s’impegnò a realizzare artificialmente aree disseminate da crateri che simulavano più o meno precisamente le condizioni geologiche che gli astronauti (e successivamente i mezzi sui quali si muovevano) avrebbero trovato. Oggi, quelle aree potrebbero diventare dei veri e propri artefatti monumentali, un segno del passato che ricorda come è cominciata la rincorsa verso il futuro e la conquista dei confini extraterrestri.
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