A giugno del 2018 il Ministro degli Interni Matteo Salvini aveva reso nota la sua intenzione di chiedere al Ministero di competenza di “preparare un dossier sulla questione rom in Italia”. Il vicepremier lamentava il fatto che “dopo Maroni” sul punto non fosse stato “fatto più nulla, ed è il caos”.
La ricognizione passa da una circolare inviata da Salvini ai prefetti per chiedere di conoscere la situazione sui singoli territori.
Censimento rom Salvini, Salvini: ho scritto ai prefetti per poi procedere agli sgomberi
L’annuncio è arrivato direttamente dalle pagine social del segretario della Lega che ha scritto “Questa mattina ho scritto a tutti i prefetti per avere un quadro dettagliato e aggiornato in tempo reale delle presenze nei campi abusivi o teoricamente ‘regolari’ di rom, sinti e caminanti, per procedere, come da programma, a chiusure, sgomberi, allontanamento e ripristino della legalità. #tolleranzazero”
Censimento rom Salvini, i prossimi passaggi
L’intenzione di Salvini è di porre l’attenzione sulle “situazioni di illegalità e di degrado che frequentemente si registrano negli insediamenti”, specie quelli abusivi, e che spesso configurano un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica», con l’obiettivo di adottare misure finalizzate alla riaffermazione della legalità”.
I prossimi passaggi: “ricognizione urgente” di tutti i campi “nel rispetto dei diritti della persona” e “delle normative nazionali e internazionali”.
Dopo di che si passerà alla fase di “monitoraggio” che dovrà sfociare in “interventi di sistema”. I prefetti, entro 15 giorni, dovranno convocare i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica e inviare una relazione al Viminale.
Censimento rom Salvini: la mossa del ministro ha l’obiettivo di giungere “al superamento delle situazioni di degrado e al ripristino delle condizioni di legalità” attraverso un “progressivo sgombero delle aree abusivamente occupate”.
Proteste dall’Associazione 21 luglio: misura dal carattere discriminatorio
Immediata la protesta dell’Associazione 21 luglio che supporta persone in condizione di segregazione estrema e di discriminazione.
Secondo l’Associazione “l’oggetto della circolare delimita le azioni imposte soltanto agli insediamenti abitati da rom, sinti e caminanti: ciò rappresenta un’adozione di misura avente carattere chiaramente discriminatorio nei confronti di queste comunità, visto che non interessa, per esempio, insediamenti formali o informali abitati da persone non riconducibili a tali etnie”.
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