Mappa ricchi in Italia 2019: dove vivono e quanto guadagnano i paperoni
Mappa ricchi: diffuso il Rapporto Annuale dell’Inps, tra i dati che emergono anche la concentrazione dei cosiddetti top earners sul territorio nazionale
Diffuso il Rapporto Annuale dell’Inps: tra i vari dati che emergono anche la concentrazione dei cosiddetti top earners sul territorio nazionale.
Mappa ricchi: dove vivono in Italia?
I super ricchi, cioè gli italiani che guadagnano più di 533mila euro, vivono soprattutto a Milano: il 54% di questi – che sono lo 0,01% della popolazione italiana – risiede proprio all’ombra della Madonnina. Inoltre, anche il 42% dei top earners, in pratica chi guadagna fino a 217mila euro all’anno, lo 0,1% della popolazione, vive nel capoluogo lombardo.
Dall’ente previdenziale sottolineano come nella speciale classifica Roma sia all’inseguimento anche se con percentuali che “non raggiungono il terzo di quelle milanesi”. Un dato che la dice lunga “sulla concentrazione geografica del reddito e le sue implicazioni sull’agglomerazione di competenze qualificate e imprese produttive in pochi centri distribuiti in maniera fortemente disomogenea sul territorio nazionale”.
Poche donne tra i super-ricchi
Differenze tra nord e sud nella mappa dei super ricchi tracciata dai dati diffusi dall’Inps ma anche tra uomini e donne. A rilevarlo lo stesso presidente dell’ente previdenziale Pasquale Tridico: “All’aumentare dei percentili lungo la distribuzione dei salari la quota di donne diminuisce in modo drastico: nel top 10% tale quota si attesta al 23%, nel top 1% si scende al 15% e nel top 0,01% la percentuale di donne è solo del 7,5%”.
Inoltre, sempre Tridico a margine della presentazione dei dati ha sottolineato un importante aumento della soglia necessaria per entrare a far parte non solo dello 0,1% degli italiani che guadagna di più ma anche dello 0,01%; per rendere più chiaro il concetto basti pensare che nel 1978 l’asticella per essere considerati super ricchi era posta a 220mila euro mentre oggi, come si diceva, è giunta – dopo un aumento del 242% – a quota 533mila euro.
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