Buoni fruttiferi di Poste Italiane: rubano 400 mila €, arrestati in Campania
I buoni fruttiferi di Poste Italiane ancora al centro delle cronache, stavolta per un caso di truffa avvenuto in Campania. Ecco cosa è successo.
I buoni fruttiferi di Poste Italiane, di recente, fanno notizia non solo per il loro valore e l’effettiva convenienza nella sottoscrizione di qualche tipologia, ma anche per casi di cronaca. E non stiamo parlando di quel valore dei buoni che Poste vorrebbe ridurre ai contribuenti, con tanto di sentenze giurisprudenziali che fanno da precedenti, ma anche di vere e proprie truffe che hanno come cuore centrale dell’iniziativa proprio i Bfp. Un ultimo caso di cronaca è avvenuto in Campania, più precisamente ad Avellino, dove è avvenuta una truffa a una donna che aveva sottoscritto dei buoni e a cui è stato sottratto illegittimamente il rimborso di un valore molto importante: ecco cosa è successo.
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Buoni fruttiferi di Poste Italiane: il caso ad Avellino
Come riporta IrpiniaTimes, due persone sono state condannate a 3 anni di reclusione, accusate dei reati di riciclaggio, truffa aggravata, falso e sostituzione di persona. Le due persone, C.F. e M.A., sono comparse davanti al giudice del tribunale di Avellino, Paolo Cassano, mentre un’altra, G.F. è già in carcere con una condanna a 4 anni e 9 mesi di reclusione. I tre truffatori sono stati oggetto delle indagini della squadra Mobile della divisione economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino.
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Bfp: truffa da 400 mila euro
I tre malviventi hanno infatti ricorso alla truffa incassando dei buoni fruttiferi del valore di 400 mila euro, sostituendosi alla legittima proprietaria dei titoli, disgraziatamente incapace di intendere e di volere. Le indagini sono partite nel primo trimestre del 2018, dopo una segnalazione all’ufficio centrale delle Poste di Avellino. La truffa riguarda i buoni per un valore complessivo di 400 mila euro, ma in realtà sarebbero stati incassati tramite rimborso di 41 titoli “solamente” poco più di 200 mila euro. Altrettanto ingente il valore degli altri 3 (187 mila euro), bloccati però prima dell’incasso.
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