Ci sono delle importanti novità sul Patent Box 2019, determinate dal recente Decreto Crescita, che ha apportato alcune modifiche da conoscere. Ma cos’è il Patent Box e come funziona? Prendendo a riferimento la guida del Mise, il “decreto Patent Box prevede un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili”. Tale opzione è esercitata per i primi due periodi di imposta e può avere a oggetto i marchi d’impresa (anche collettivi), già registrati o in corso di registrazione. L’esercizio dell’opzione va comunicato nella dichiarazione dei redditi relativamente al primo periodo d’imposta e la sua validità dura 5 periodi di imposta.
Cosa rientra nelle agevolazioni?
“I redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali per invenzione e per modello di utilità e certificati complementari di protezione, di disegni e modelli e di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, nonché dall’utilizzo congiunto di due o più dei suddetti beni immateriali, collegati tra loro da un vincolo di complementarità ai fini della realizzazione di un prodotto o di una famiglia di prodotti o di un processo o un gruppo di processi”. La finalità del Patent Box è quello di incentivare gli investimenti nazionali e internazionali a lungo termine sul mercato italiano, al contempo tutelando la base imponibile nazionale.
Patent Box 2019: il comunicato dell’Agenzia delle Entrate
Al via dal 17 luglio e fino al 24 luglio la consultazione pubblica per acquisire le osservazioni di operatori economici, ordini professionali ed esperti sullo schema di provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che attua le modifiche alla disciplina del Patent Box, comunicate nell’articolo 3 del Decreto Crescita (Dl n. 34/2019). Lo comunica la stessa Agenzia delle Entrate con un apposito comunicato stampa.
Da mercoledì 17 luglio è online sul sito dell’AdE la bozza del documento che illustra le regole da seguire nell’eventualità si scelga l’opzione per la determinazione diretta del reddito agevolabile alternativamente alla procedura ordinaria. L’opzione dovrà essere comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta al quale si riferisce il beneficio.
Presente anche la documentazione completa che il contribuente dovrà presentare per permettere all’Agenzia delle Entrate il riscontro della “corretta determinazione della quota di reddito escluso”. Inoltre si specifica che i soggetti che hanno attivato una procedura di Patent Box non ancora conclusa, potranno scegliere la nuova modalità di accesso al beneficio, ma prima bisognerà comunciare via PEC o tramite raccomandata A/R la volontà di rinunciare alla procedura ordinaria.
Patent Box 2019: come inviare gli input
I soggetti economici, i professionisti e gli esperti possono inviare osservazioni e suggerimenti entro il 24 luglio esclusivamente tramite posta elettronica, scrivendo all’indirizzo e-mail dc.gc.accordi@agenziaentrate.it, esprimendo il consenso alla pubblicazione sul sito dell’Agenzia del contributo fornito e del soggetto proponente.
Patent Box 2019: esercizio dell’opzione, come funziona dopo il Decreto Crescita
Il Decreto Crescita ha determinato alcune importanti novità sul Patent Box. Con lo schema di provvedimento diffuso il 17 luglio 2019, l’Agenzia delle Entrate fornisce le indicazioni a seguito della necessità di applicazione della normativa contenuta nel Decreto Crescita inerente alla materia in questione. Relativamente all’esercizio dell’opzione con modifiche del Decreto Crescita, l’Agenzia delle Entrate riepiloga quanto segue. “Possono esercitare l’opzione per la determinazione diretta del reddito agevolabile […] i soggetti beneficiari, inclusi coloro che abbiano attivato una procedura di Patent Box”. Inoltre, “l’opzione è comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta al quale si riferisce l’agevolazione Patent Box, ha durata annuale, è irrevocabile e rinnovabile”. Infine, in seguito all’esercizio dell’opzione, “il contribuente ripartisce la variazione in diminuzione, riferibile alla quota di reddito escluso, in tre quote annuali, di pari importo, da indicare nella dichiarazione dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di esercizio dell’opzione e in quelle relative ai due periodi di imposta successivi”.
Patent Box 2019: documentazione idonea da presentare
La documentazione consta di un unico documento che si compone di due sezioni, A e B. Andiamo a vedere cosa contiene ciascun quadro.
Sezione A
Nella Sezione A sono contenute diverse informazioni. Andiamo a elencare quanto riportato dall’AdE.
- Struttura partecipativa dell’impresa anche in relazione alle imprese associate a eventi straordinari;
- Operazioni con imprese associate;
- Modello organizzativo dell’impresa;
- Caratteristiche del mercato di riferimento e dei principali fattori di competitività;
- Descrizione della catena di valore dell’impresa;
- Funzioni, rischi e beni dell’impresa;
- Beni immateriali;
- Attività di ricerca e sviluppo;
- Plusvalenze da cessione di IP agevolabili;
- Eventuali somme ottenute a titolo di risarcimento o restituzione dell’utile.
Sezione B
Nel quadro B sono contenute le seguenti informazioni.
- Informazioni di sintesi sulla determinazione del reddito agevolabile;
- Valutazioni riferibili agli IP oggetto di agevolazione Patent Box;
- Metodo adottato.
Patent Box 2019: schema di provvedimento Agenzia delle Entrate in pdf
Per consultare lo schema di provvedimento in pdf dell’Agenzia delle Entrate diffuso lo scorso 17 luglio 2019 potete cliccare su questo link.
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