Sondaggi elettorali Tecnè: Russiagate non influisce sul voto per ora

Pubblicato il 19 Luglio 2019 alle 09:31 Autore: Andrea Turco

Sondaggi elettorali. Carlo Buttaroni, presidente Tecnè, ha affermato che, per ora, il Russiagate non ha impattato sulle intenzioni di voto degli italiani

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Sondaggi elettorali Tecnè: Russiagate non influisce sul voto per ora

Sondaggi elettorali – In un’intervista a Il Sussidiario.net, Carlo Buttaroni, presidente dell’istituto di sondaggi Tecnè, ha affermato che, per ora, il Russiagate italiano non ha impattato sulle intenzioni di voto degli italiani. Per questo la Lega, nell’ultima settimana, è data in crescita da alcuni istituti e in flessione di appena lo 0,1% dalla stessa Tecnè che sonda il Carroccio al 37%. Nessuna crisi dunque? È ancora presto per dirlo, spiega Buttaroni, “ma questi fatti di politica internazionale” sono poco seguiti dall’opinione pubblica. In sintesi, agli italiani interessano più i fatti di casa nostra. Tutto però potrebbe cambiare se dall’indagine venisse fuori che Salvini è direttamente coinvolto nell’affaire del Metropol. Ma tant’è.

Sondaggi elettorali Tecnè: si va verso la crisi?

La Lega, secondo Buttaroni, si trova in una botte di ferro anche qualora dovesse rompersi il contratto con il Movimento 5 Stelle. Il Carroccio e Salvini potrebbero addossare le colpe sui Cinque Stelle per avvantaggiarsene politicamente. “Se succedesse per responsabilità della Lega – afferma il presidente di Tecnè – sicuramente la Lega subirebbe un grave danno, ma il problema è capire proprio per quali ragioni potrebbe non essere approvata. Di chi sarebbe la responsabilità? Del governo, di M5s, dell’Europa? Dove va a cadere il pallino si determinerà il giudizio della gente”.

Sondaggi elettorali Tecnè: M5S e Pd lontani

Il distacco dagli alleati-rivali rimane ampio: venti punti percentuali. Tecnè sonda i pentastellati fermi al 17%. E nemmeno un’alleanza con i democratici, paventata da alcuni quotidiani, salverebbe i grillini. Al contrario, il Pd dato da Buttaroni al 23,5%, potrebbe trarre nuova linfa da un con il Movimento a patto che si metti in campo un’agenda “con una forte impronta riformista”.

Anche nel centrodestra sembra non muoversi una foglia. Forza Italia sempre sull’orlo della scissione traumatica con il governatore della Liguria, Giovanni Toti, non si schioda dall’8%.

Nota metodologica

In attesa di diffusione.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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