Simulazione Flat Tax 2020: confronto Irpef e aliquote, le stime Lega
La flat tax 2020 continua il suo percorso, secondo i piani del governo. Il problema sono le coperture, nota il M5S, ma la Lega fa già le stime.
La flat tax 2020 continua a far discutere, anche nel fronte interno del governo, in cui peraltro si registrano tensioni dell’ultima ora che sembrano difficili da risolvere. E la Manovra 2020 potrebbe accendere ulteriormente gli animi: sul piatto ci sono ancora diversi temi da affrontare e tra questi spunta la riduzione della pressione fiscale, l’introduzione del salario minimo e la flat tax 2020 applicata alle famiglie fino a una certa fascia di reddito. Ma come funzionerebbe quest’ultima proposta?
Flat tax 2020 per le famiglie: come funziona
La flat tax non rispecchia più interamente quella misura che era stata originariamente pensata. Le modifiche subite nel corso del tempo rappresentano comunque una sorta di vicinanza al progetto “vergine”. Dopo l’aumento del reddito massimo annuo per le partite Iva (aliquota agevolata del 15% per chi guadagna fino a 65 mila euro annui), adesso tocca alle famiglie. L’idea sarebbe quella di applicare un’aliquota del 15% per le famiglie che guadagnano fino a 55 mila euro annui (lordi, s’intende). Tuttavia potrebbero mancare le coperture ed è su questo punto che il M5S di Luigi Di Maio esige chiarimenti. Discordanti le tesi in proposito.
Flat tax 2020: numeri, coperture, risorse
È e sarà guerra di numeri, infatti. Il ministro dell’Economia Tria ha fatto sapere che se si vuole procedere con la flat tax non si potrà operare con buchi di bilancio. In poche parole, i conti dovranno restare in ordine e il bilancio non dovrà essere messo a rischio. E mentre Di Maio risponde al gioco della tensione all’interno del governo chiedendo chiarimenti sulle coperture, il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci inizia a portare avanti gli strumenti che consentiranno di reperire le risorse. Oltre ai risparmi garantiti da Quota 100 e reddito di cittadinanza (le cui domande sono risultate al di sotto delle aspettative) ci sarà anche la Pace Fiscale 2 a venire in soccorso, in particolare con l’idea (che prende sempre più quota) di trovare diverse risorse dai contanti nascosti nelle cassette di sicurezza. Altro aspetto da considerare è la cancellazione di tutte le detrazioni esistenti, le quali o saranno abolite oppure verranno accorpate in un’unica solo deduzione dall’imposta sul reddito.
A chi conviene la “tassa piatta” per le famiglie?
Ma a chi conviene la flat tax 2020? Alle famiglie monoreddito, stando al pensiero dell’ideatore della proposta, Armando Siri. I benefici ammonterebbero a circa 3.500 euro per 20 milioni di famiglie monoreddito. Resterebbero però scoperti 70 miliardi, scrive QuiFinanza, che sarebbero le risorse in meno qualora venisse concretizzata questa proposta. E il paradosso è che l’Italia, spinta da Bruxelles a varare una manovra correttiva da 8 miliardi, spinga per attuare una riforma che costa quasi 10 volte di più. Diversi però i numeri citati da Siri, che parla di una spesa di 13 miliardi di euro. L’aliquota al 15% per i redditi fino a 55 mila euro risulterebbe conveniente però solo per le famiglie monoreddito, ovvero quei nuclei dove un coniuge lavora e l’altro no. Qualora invece lavorassero entrambi, la convenienza si prospetterebbe solo nel caso dell’accorpamento di tutte le detrazione in un’unica deduzione che influisca sull’imposta.
Riforma dell’Irpef in arrivo?
Oltre alla flat tax 2020 e all’aliquota del 15% c’è un altro meccanismo che sta prendendo piede e di cui sentiremo parlare molto nei prossimi mesi. Stiamo parlando della riforma dell’Irpef: la volontà attuale è quella di accorpare le due aliquote più alte (41% e 43%) in quella del 38%. In questo modo si verrebbe a creare questa situazione.
Reddito nucleo familiare | Aliquote con Flat Tax 2020 |
---|---|
Fino a 55.000 euro annui | 15% |
Oltre 55.000 euro annui | 38% |
Con le aliquote Irpef che diventerebbero 3: 23% (attualmente sui redditi fino a 15.000 euro), 27% (sui redditi fino a 28.000 euro) e 38% (oltre 28.000 euro). L’aliquota del 38% potrebbe però avanzare per i redditi oltre i 55.000 euro, ampliando così i limiti reddituali associabili alle due prime aliquote. Ma sotto questo aspetto attendiamo i numeri ufficiali.
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