Sinisa Mihajlovic è affetto da leucemia mieloide acuta: questo il nome della patologia di cui soffre l’allenatore del Bologna, che è ricoverato ormai da 4 giorni presso il reparto di Ematologia dell’Istituto Seragnoli del Policlinico Sant’Orsola. Nonostante la malattia, e l’inizio della cura chemioterapica, il tecnico serbo non vuole abbandonare il suo lavoro, visto che è in stretto e costante contatto con i membri del suo staff. Un modo come un altro per pensare al futuro e affrontare questa delicata battaglia con forza e coraggio. Ma cos’è la leucemia mieloide acuta o cronica? Quali sono i sintomi e come si cura?
Leucemia mieloide acuta: cos’è
La leucemia mieloide acuta è una patologia che, partendo dal midollo osseo, si caratterizza per una progressione veloce. La malattia colpisce le cellule staminali, quelle non ancora mature, che si trovano proprio nel tessuto sopraccitato, che a sua volta si trova dentro le ossa. L’influenza su queste cellule risulta dunque ancor più pesante proprio perché le stesse risultano ancora immature e potrebbero quindi insorgere problemi nel loro percorso di maturazione, andando così a causare la Leucemia mieloide acuta, spesso abbreviata in LMA.
I soggetti più a rischio di questo tipo di leucemia sono quelli di genere maschile che hanno più di 60 anni. La patologia può però comparire anche prima dei 45 anni e in età infantile (0-14 anni), seppur in percentuali inferiori alla media.
Leucemia mieloide acuta: i sintomi
Quali sono i sintomi della leucemia mieloide acuta? Visto che la patologia determina anche una diminuzione dei globuli bianchi e delle piastrine, il soggetto affetto da malattia può manifestare perdite di sangue e una maggiore vulnerabilità alle infezioni. A tutto questo si aggiungono i classici sintomi che accomunano spesso tutte le patologie e quindi sono difficilmente identificabili: tra queste un forte senso di stanchezza, sudorazione eccessiva, mancanza di appetito, comparsa di febbre. L’assenza di appetito, in concomitanza con altri fattori, può provocare anche una perdita di peso, mentre altri sintomi comuni riguarda dolori muscolari, ossei e articolari. I sintomi sono ancora più evidenti se la diffusione è accelerata e la propagazione ha interessato anche altri organi, provocandone l’ingrossamento.
LMA: prevenzione e cura
Tra i principali fattori di rischio che provocano l’insorgere di questa malattia si annoverano il fumo e l’esposizione a certe sostanze chimiche e radioattive. Anche alcuni problemi genetici e anomalie ematiche potrebbero provocare la comparsa della patologia. A ogni modo è sempre meglio condurre uno stile di vita sano ed equilibrato, evitando (o smettendo) di fumare in primis.
La cura si effettua presso terapia chemioterapica. Come spiega AIRC si inizia dapprima con una fase di induzione con la finalità di eliminare le cellule leucemiche presenti nel sangue e riportare a condizioni normali quelle presenti nel midollo osseo. A remissione ottenuta, si inizia un processo di consolidamento che mira a rafforzare quanto già effettuato nella prima fase, anche tramite l’eliminazione delle ultime cellule leucemiche residue. La Fondazione per la Ricerca sul Cancro riporta che una ulteriore possibilità nel percorso terapeutico corrisponde anche a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, da effettuarsi in seguito al processo di consolidamento, allo scopo di generare nuove cellule del sangue.
Alternativamente le cure possono avvalersi anche della radioterapia, così come di terapie di supporto, quali “trasfusioni di globuli rossi e concentrati di piastrine o trattamenti con antibiotici e antifungini”, che hanno lo scopo “di contrastare l’anemia, le emorragie e le infezioni”.
Vi è infine la tradizionale terapia farmacologica, che è in continua fase sperimentale e di ricerca, ma che già dà dei buoni risultati.
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