Bravo, hai salvato il mondo
Ciao! Sei qui perché hai postato su qualche social network una grande vittoria. Forse qualche sgherro del F.O.R.S.E (Fascismo, Omofobia, Razzismo, Sessismo, Estremismo) ha osato diffondere i suoi precetti e tu l’hai rimesso al suo posto. Forse tuo figlio di sei mesi ha detto un concetto profondissimo. Forse tu, donna verso i 40, hai dato una bella strigliata a un uomo che ti ha invitata a cena in un posto lussuosissimo facendoti regali fantastici, ma tu meriti di meglio.
I tuoi follower non te lo dicono, ma non ci crede nessuno
Davvero. Mettono like perché o ti compatiscono, o credono di ottenerne foto intime, o perché anche loro in un qualche momento della loro vita hanno salvato il mondo; di solito di venerdì sera mentre erano soli davanti a Netflix e alle croste di pizza a domicilio. Non te la prendere. Abbiamo tutti – chi più chi meno – complessi d’inferiorità verso il mondo che vediamo nei media, e per sentirci adeguati dobbiamo inventare queste fiabe fantastiche quanto mal raccontate. Oggi chi ti ha linkato questo articolo deride te, domani toccherà a un altro e prima o poi toccherà a lui; perché Internet è la narrazione di noi, personaggi mediocri, fatta da noi, sceneggiatori scadenti.
Sarebbe il caso di basta, però
Un po’ per semplice amor proprio, un po’ perché a furia di salvare il mondo c’è il rischio di farla fuori dal vasino e trasformarsi in una macchietta derisa dalla folla. Succede più spesso di quanto credi e non è piacevole. Nessuno vuole vederti urlare urbi et orbi che te ne vai, resti deluso dal responso, in piena crisi di nervi cancelli anni di sudati followers per poi trovarti nel mondo reale con due gatti, le bollette, un lavoro che odi, colleghi che non t’invitano alle feste e una famiglia che nemmeno si ricorda chi sei.
Perché siete tantini
Non c’è niente di male a sognare di essere Batman, Tony Stark o Nelson Mandela. Aiuta ad addormentarsi ed è un esercizio costruttivo per il cervello. Il problema è che lo fanno già tutti, che Internet è di largo consumo da oltre vent’anni e queste fiabe di bianchi cavalieri che salvano il mondo si leggono ovunque tutti i giorni. Non se ne può più. Il fenomeno ha raggiunto dimensioni così preoccupanti che oggi, per spiccare tra i tanti cavalieri bianchi, i più tecnologici cercano di farlo su YouTube. Uno strazio che non ti dico. Uomini e donne che “oggi mi è capitato” e sono da soli in camera che parlano al muro.
Quindi sì, la tua è stata una bella storiella di sani principi e nobili scopi, nella tua testa hai salvato il mondo e di questo ti rendiamo grazie, ma sappiamo che non è mai accaduto nulla di simile. Sei un tizio qualsiasi come noi, irrilevante come noi, millantatore come noi, con una vita qualunque come noi. E checché ne dicano i social, non c’è niente di male.
Ciao