Saviano, il “Corriere di Caserta” tace
Ci informa “Narcomafie”: Dietro le quinte del «Corriere di Caserta». Quella nel casertano è un’informazione a dir poco monopolizzata da alcune testate, ma che comunque si presenta, almeno all’occhio dell’edicolante, abbastanza variegata. Domina la scena «il Corriere di Caserta», diretto da Domenico Palmiero e dal direttore editoriale Pino De Martino, dal primo agosto 2003 edito dalla cooperativa di giornalisti Libra Editrice dietro cui ci sarebbe Maurizio Clemente, detto “l’editore occulto”.
Così è stato definito dal gip di Santa Maria Capua Vetere Raffaele Piccirillo, che nel dicembre del 2003 ne aveva ordinato l’arresto con l’accusa di estorsione a mezzo stampa, realizzata utilizzando proprio le pagine del «Corriere di Caserta».
Dall’aprile 2005 Clemente è libero, dopo un iter che lo ha visto per quattro mesi detenuto nelle carceri di Santa Maria Capua Vetere e di Torino, dall’aprile 2004 era agli arresti domiciliari, seguiti poi dall’obbligo di dimora a Montesarchio, il paese dove vive, e poi anche dall’inibizione a entrare nella provincia di Caserta. È ancora in corso il processo che lo vede imputato per estorsione e tentata estorsione davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il nuovo direttore della testata, Domenico Palmiero, è subentrato dopo le dimissioni di Gianluigi Guarino, che guidava il giornale dal 2002 e che si è appellato all’art. 32 del contratto, quello sui legittimi motivi di risoluzione del rapporto di lavoro. A gennaio del 2007 Guarino dava notizia delle sue dimissioni ai redattori, spiegando che la sua decisione si era resa necessaria in quanto era «venuto meno il rapporto fiduciario che è alla base delle relazioni tra direttore responsabile e proprietà del giornale»: «Mi sono ritrovato con un giornale carsico, omissivo, che spesso ignora le notizie perché non deve dare fastidio a nessuno; tutto ruota intorno alle esigenze processuali dell’editore», aveva dichiarato al settimanale on-line «Iustitia».
Dal canto suo, Maurizio Clemente aveva replicato che «il Corriere» non ha mai fatto «informazione omissiva o condizionata» e che lui si era «limitato, nell’esercizio delle funzioni, a dare un contributo alla definizione delle strategie editoriali del giornale, sempre in sintonia con i direttori». http://www.narcomafie.it/articoli_2008/art4_4_2008.htm