Pensioni ultime notizie – Proprio ieri avevamo pubblicato un articolo avente come oggetto l’alert della Cgil sulle pensioni per i più giovani e l’idea di una pensione di garanzia per tutti che potesse dare ai giovani lavoratori di oggi un assegno da 1000 euro al mese alla maturazione dei 66 anni di età o 43 anni di contributi. Il grosso rischio, infatti, è che i giovani di oggi debbano lavorare fino al raggiungimento dei 73 anni, godendosi così per pochissimo tempo (e chissà con quale importo) la pensione. Sul tema è intervenuta anche Elsa Fornero, ospite telefonica a UnoMattina Estate. Ecco cosa ha detto.
Pensioni ultime notizie: il piano previdenziale per i giovani della Fornero
Uno dei principali problemi emersi dallo studio della Cgil riguarda proprio un punto della Legge del 2011, un vincolo che di fatto ancora l’età del pensionamento al valore effettivo della pensione. “Il vero dramma è il lavoro”, ha affermato la Fornero. “Se a una persona non si offre nient’altro che una vita di lavoro precaria, sfruttata e mal pagata, è difficile pensare che possa avere una buona pensione. Se ce l’avrà sarà attraverso un intervento di tipo pubblico assistenziale”. Quindi ha parlato del metodo di calcolo contributivo, differente e per alcuni più penalizzante del metodo retributivo. “Questo è il principio su cui si basa il metodo contributivo, che tutti elogiavano quando fu introdotto”.
Pensioni ultime notizie: Fornero, “metodo contributivo si bassa su una vita lavorativa normale”
“Questo metodo”, prosegue la professoressa, “dice che la pensione è il riflesso del risparmio obbligatorio accumulato durante la vita lavorativa, ma si basa sul presupposto di una vita lavorativa normale. In caso contrario ci vuole un intervento di sostegno, assistenziale, che non deve essere finanziato tramite i contributi sociali che già rendono il costo del lavoro in Italia difficilmente competitivo rispetto a quello di altri Paesi concorrenti, ma deve essere finanziata tramite la tassazione generale. Oggi dobbiamo usare le risorse per coprire i contributi non versati, ad esempio durante i periodi di disoccupazione. Se una persona è attiva nella ricerca del lavoro e in contatto con i centri per l’impiego, lo Stato, ricorrendo alla tassazione generale progressiva, paga i contributi”.
Pensioni ultime notizie: Fornero pentita di quella Legge?
Poi una domanda che la Fornero si sarà sentita ripetere fin troppo spesso. L’ex ministro del Lavoro del governo Monti si è pentita di aver attuato quella riforma? La Fornero risponde che “se le circostanze si ripresentassero come allora sì, lo rifarei”.
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