Per l’esecutivo giallo-verde, la giornata di ieri è stata tra le più calde e intense. Dopo l‘ok di Conte al tav, lo stesso presidente del Consiglio si è presentato in Parlamento per il question time centrato nel Russiagate. Il diretto interessato, Matteo Salvini, ha preferito evitare il confronto, provocando la reazione rabbiosa non solo delle opposizioni (in particolare, del PD) ma anche dell’alleato di governo. I pentastellati, infatti, avrebbero abbandonato i seggi di palazzo Madama in segno di protesta contro l’inquilino del Viminale.
Il premier Giuseppe Conte ha inoltre evocato lo “spettro” della crisi, parlando della possibilità di dover tornare a chiedere la fiducia alle Camere.
Salvini dice “no” a giochi di palazzo
Il ministro Salvini ha attaccato Conte sulla supposta minaccia del premier.
“Oggi non ho capito perché Conte ha detto che in caso di crisi chiederebbe la fiducia alle Camere: noi vogliamo lavorare, fare riforme. Che bisogno c’è di lasciar pensare che ci possano essere altre maggioranze raccolte un po’ qui e un po’ lì come funghetti nei boschi del Trentino, magari recuperando uno Scilipoti qui o uno Scilipoti qua? Se c’è un governo è questo e va vanti con i sì: se uno pensa a giochetti di palazzo ha sbagliato persona, ha sbagliato ministro, ha sbagliato partito – la Lega – e ha sbagliato Paese. Gli italiani ne hanno visti fin troppi di giochi di palazzo, di governi non eletti, di Monti, di Renzi. O si va avanti con i sì e con la forza del cambiamento, o giochetti di palazzo non esistono, per rispetto all’Italia e agli italiani.
Governo ultime notizie: la nota di risposta di Palazzo Chigi alle accuse del vicepremier, Matteo Salvini
La risposta da Palazzo Chigi non è tardata ad arrivare, assicurando che le parole di Conte non possono minimamente essere travisate, né utilizzate per letture strumentali o malevole.
“Oggi in Senato il Presidente del Consiglio ha fatto dichiarazioni chiarissime, che non possono prestarsi a fraintendimenti per un minimo che si abbia sensibilità istituzionale. Ha reso omaggio alla centralità del Parlamento sottolineando che come si è presentato al Parlamento per ricevere la fiducia per l’incarico di Presidente del Consiglio così si presenterà al Parlamento se maturassero le condizioni per una cessazione anticipata dal medesimo incarico. Sono le regole elementari di trasparenza che caratterizzano una democrazia parlamentare, che non possono prestarsi a letture strumentali e malevole.”
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