L’estate è arrivata, per molti lavoratori è finalmente giunto il momento di prendersi un po’ di meritato riposo. Tuttavia, un dubbio assale molti: le ferie valgono ai fini della maturazione della pensione?
Contributi Inps: lavoratori dipendenti
Si può dire che le ferie valgono ai fini della pensione per la generalità dei lavoratori dipendenti: infatti, alla retribuzione spettante per i giorni di ferie il datore di lavoro dovrà applicare la relativa contribuzione, a suo carico, oltre alla trattenuta contributiva a carico del lavoratore stesso. Da precisare, a tal proposito, che capita di vedersi trattenuti in busta paga, dopo 18 mesi dalla loro maturazione, i contributi per le ferie non godute: il datore di lavoro è obbligato dalla legge a farlo, quando si godrà delle ferie non godute, però, i contributi saranno restituiti.
Invece, è decisamente più complicata la situazione per gli altri tipi di lavoratori.
Contributi Inps: Collaboratori (Co.co.co e parasubordinati)
Per esempio, per quanto riguarda i collaboratori, che siano co.co.co o parasubordinati, le ferie – in sostanza – non sono previste; ciò perché il tipo di rapporto di lavoro non prevede degli orari fissi: infatti, il lavoratore deve coordinarsi col proprio committente per decidere i momenti in cui sia meglio svolgere i compiti assegnatigli. Se il proprio committente chiude i battenti per ferie, dunque, il collaboratore non lavora e non viene retribuito, quindi, non ottiene il pagamento della contribuzione: in breve, per co.co.co e parasubordinati i periodi non retribuiti non sono validi ai fini del calcolo della pensione.
Contributi Inps: Partite Iva
Le partite Iva, cioè i lavoratori autonomi, possono chiudere la propria attività a piacimento naturalmente; le loro ferie valgono ai fini del calcolo della pensione in base alla cassa previdenziale di riferimento. I lavoratori autonomi iscritti a una cassa professionale, per esempio, devono versare un minimo di contributi all’anno: una volta versato si ottiene la contribuzione per tutti e 12 i mesi. Caso a parte quello degli iscritti alla Gestione separata Inps: il versamento dipende dal reddito. In pratica, se durante l’anno si arriva alla soglia minima – nel 2019 è stata posta a 15.878 – si può versare la somma necessaria a ottenere tutti e 12 i mesi di contribuzione; d’altro canto, se non si raggiunge la suddetta soglia, i mesi che è possibile riscattare vengono ridotti in modo proporzionale a seconda del reddito percepito.
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