Emanuela Orlandi è viva e sta bene. Questo il contenuto principale della lettera di Ali Agca inviata tramite il suo legale, che con una rivelazione choc apre un’altra porta sul mistero della ragazza scomparsa ormai 36 anni fa, quando aveva 15 anni. L’ex terrorista dei Lupi Grigi turchi e attentatore di Giovanni Paolo II, punta il dito contro la Cia invece che contro il Vaticano. Per Ali Agca, infatti, i servizi segreti americani dovrebbero aprire quei dossier legati ai misteri rimasti insoluti negli anni Ottanta. Andiamo a vedere il contenuto della lettera e quali sono le ultime notizie su Emanuela Orlandi.
Che fine ha fatto Emanuela Orlandi? La versione di Ali Agca
Per l’ex lupo grigio Emanuela Orlandi “non è mai stata sequestrata nel senso classico del termine”. La ragazza fu invece “vittima di un intrigo internazionale per motivi politico-religiosi”, con un legame anche con il Terzo Segreto di Fatima.
La rivelazione arriva in un momento significativo, visto che per sabato prossimo riprenderanno le perizie in Vaticano sui frammenti ossei repertati nei due ossari del Campo Santo Teutonico, a seguito della segnalazione dello scorso 11 luglio sulle tombe di due principesse tedesche, dove avrebbero dovuto trovarsi, secondo la fonte anonima, i resti della ragazza scomparsa il 22 giugno 1983.
“Lasciate in pace i morti”
Nella versione di Ali Agca, comunque, Emanuela Orlandi è ancora viva e sta bene, “non ha mai subito nessuna violenza ed è sempre stata trattata bene”. L’ex terrorista scrive anche di cessare con le “menzogne e calunnie contro i morti come il prelato Marcinkus ed Enrico de Pedis, così come contro altre persone innocenti”. Proseguendo e ribadendo il concetto che nessuna violenza è stata commessa nei confronti di Emanuela.
Emanuela Orlandi: Ali Agca chiama in causa la CIA
Infine l’accusa rivolta ai servizi segreti americani. “Tutti invitano il Vaticano a rivelare qualche documento in suo possesso sull’intrigo internazionale Emanuele Orlandi. Io, invece, invito la Cia a rivelare i suoi documenti segreti sull’intrigo Emanuela Orlandi, confessando anche la propria responsabilità diretta su quel complesso di intrighi internazionali degli anni Ottanta”.
La conclusione è altrettanto sibillina e misteriosa: “Ci sono molte cose da dire, ma per il momento devo limitare il discorso”.
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