Busta paga 2019: il datore di lavoro al momento di corrispondere la retribuzione al proprio lavoratore deve consegnargli anche un prospetto preciso del pagamento.
Busta paga 2019: quando avviene la consegna
I datori di lavoro hanno l’obbligo di corrispondere la busta paga entro il mese successivo a quello lavorato. Dunque, anche se di solito il pagamento avviene in un momento preciso di ogni mese, datore di lavoro e lavoratore possono concordare tempistiche diverse.
Detto ciò, non esiste una norma che valga per tutti i lavoratori dipendenti, è infatti il Contratto Nazionale di Riferimento a imporre delle determinate scadenze. La stragrande maggioranza dei contratti collettivi dispone che il pagamento debba avvenire entro il decimo giorno del mese successivo a quello lavorato. Altri prevedono che il pagamento avvenga il 27esimo giorno del mese lavorato (salvo per il mese di dicembre in cui cui bisogna aggiungere la tredicesima).
Da sottolineare, a questo punto, che la data riportata nei CCNL indica il termine ultimo entro il quale la retribuzione deve essere materialmente nelle disponibilità del lavoratore (quindi, non la data in cui viene disposto il pagamento – busta paga 2019). In assenza di specifiche disposizioni nel Contratto Nazionale, in parallelo alla mancanza di accordi interni all’azienda sul giorno del pagamento, la data entro cui lo stipendio deve arrivare sul conto del lavoratore è da considerarsi il 30 o 31 di ogni mese.
Cosa succede in caso di ritardo?
La busta paga è in sostanza un prospetto di pagamento che deve contenere oltre ai dati anagrafici del lavoratore anche tutte le voci che contribuiscono alla formazione dello stipendio relativo a un determinato periodo di tempo. Tale prospetto dovrà essere firmato, siglato o timbrato dal datore di lavoro (che dovrà anche conservare una copia per dimostrare di aver adempiuto all’obbligo di retribuire correttamente il proprio lavoratore in caso di ispezioni). La busta paga può essere consegnata al lavoratore in copia cartacea o tramite mail, anche Pec.
Busta paga 2019 – Se il datore di lavoro non consegna o consegna in ritardo la busta paga rischia una multa di importo variabile tra 150 e 900 euro (tale cifra si moltiplica se l’irregolarità dura per più mensilità o si applica a più lavoratori). Al lavoratore, in caso di ritardi o mancanze nel pagamento, il diritto di richiedere la busta paga dapprima con un a diffida poi con una richiesta di conciliazione alla Direzione del Lavoro o, addirittura, un decreto ingiuntivo.
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