Con la discussione sulla prossima Legge di Bilancio, che dovrà necessariamente aprirsi dopo l’estate, si riproporrà anche il dibattito sulle pensioni.
Riforma pensioni: interventi a favore delle donne
La Legge di Bilancio 2020 potrebbe essere particolarmente significativa visto che potrebbe comprendere anche il varo della Flat Tax (oltre all’aumento dell’Iva a meno che non si trovino circa 24 miliardi). Qualche novità dovrebbe esserci anche sul fronte delle pensioni: sia il vicepremier Salvini che il sottosegretario al Lavoro Durigon hanno assicurato degli interventi a favore delle donne.
Anzi, quest’ultimo ha detto che il 2020 sarà “l’anno delle donne”: l’obiettivo è quello di introdurre un bonus contributivo – di 6 o 12 mesi – per ogni figlio avuto dalla lavoratrice. Grazie a tale bonus verrà reso più semplice l’accesso alle forme di pensione anticipata come Quota 100 e, soprattutto, Opzione Donna che, assicura sempre Durigon, verrà prorogata nel 2020 per le lavoratrici dipendenti nate nel 1961 e le lavoratrici autonome nate nel 1960.
Aumento delle pensioni di invalidità
Con la Legge di Bilancio 2020, basandosi su quanto annunciato dal vicepremier Salvini negli ultimi tempi, dovrebbe arrivare anche l’aumento delle pensioni di invalidità. Di un intervento del genere si era già parlato ai tempi dell’introduzione della pensione di cittadinanza (si prevedeva di portare anche quelle di invalidità a 780 euro) anche se poi la questione si era chiusa con un nulla di fatto.
Ora, difficilmente l’aumento riguarderà le pensioni di invalidità nella loro interezza: molto probabilmente, se una misura ci sarà riguarderà i trattamenti fino a 280 euro. Detto ciò, se c’è ancora qualche possibilità di veder rinnovate Ape sociale e Ape Volontario, in scadenza a fine 2019, è praticamente impossibile che nella prossima manovra sia contenuta la tanto attesa estensione di Quota 41 a tutti i lavoratori precoci.
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