Flat tax 2020: benefici per reddito, ecco quali nuclei ci guadagnano
Flat tax 2020: così negli scorsi giorni il vicepremier Salvini ha rilanciato il progetto nonostante i tentennamenti del ministro per l’Economia Tria
L’Italia ha bisogno di un “forte choc fiscale”: così negli scorsi giorni il vicepremier Matteo Salvini ha rilanciato il progetto Flat Tax 2020 nonostante i tentennamenti del ministro dell’Economia Tria.
Flat tax 2020: a chi converebbe?
Secondo uno recente studio del Cer (Centro Europa Ricerche) a beneficiare della Flat Tax sarebbero esclusivamente circa 8,2 milioni contribuenti, un quinto del totale, con un reddito compreso tra i 26 e i 55mila euro.
Sempre secondo l’istituto con la “tassa piatta”, al netto di interventi sulla struttura delle agevolazioni (detrazione e deduzioni) che ammontano a oltre 30 miliardi per i contribuenti nella fascia di reddito compresa tra 26 e 55mila euro, si andrebbe a concretizzare una riduzione del reddito di 16 miliardi.
D’altra parte, “con specifico riferimento all’aliquota del 15%, tale livello di imposta è di fatto già vigente per i contribuenti con redditi fino a 26 mila euro”, sottolinea il Cer. Insomma, il progetto consisterebbe sostanzialmente in un’estensione del regime vigente per i redditi più bassi, tuttavia, c’è da considerare che “risparmierebbe quasi 7mila euro chi dichiara 55mila, mentre per chi ha un reddito di 29mila euro lo sgravio si fermerebbe a 3,5mila euro”.
Inoltre, considerando che “ogni contribuente resterebbe libero di optare per il regime fiscale più conveniente”, infatti, l’idea è quella che il contribuente possa scegliere tra l’adesione alla Flat Tax e il mantenimento dell’attuale regime di tassazione, “è da considerarsi elevato il rischio di un de-potenziamento dell’intervento, come d’altronde sta già succedendo con Quota 100, che non viene ritenuta conveniente da un numero di persone superiore a quanto atteso”. Detto ciò, secondo il Cer, “meglio forse sarebbe concentrare sforzi e risorse su un obiettivo di più semplice realizzazione: abbassare, nei limiti del possibile, l’aliquota legale sul terzo scaglione d’imposta, appunto quello fra 28 e 55mila euro”, ossia “quello che subisce la maggiore penalizzazione in termini di salto di aliquota effettiva”.
L’80% dei contribuenti paga meno del 15%
Flat tax 2020 – Più o meno sulla stessa linea del Cer, si muove un recente report dell’Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica di Milano diretto da Carlo Cottarelli. Lo studio mostra come su 40,1 milioni di contribuenti Irpef, ben 17,6 milioni, quasi il 44%, dichiarano redditi inferiori a 15mila euro lordi all’anno, quindi, versano un’aliquota media – a seguito dell’applicazione di deduzioni e detrazioni – del 5,2% che si traduce in un’imposta media di 375 euro pro capite (4,2% del gettito Irpef totale). Invece, sono 14 milioni e mezzo (36,2%) i contribuenti con un imponibile tra i 15mila e i 28mila euro: pagano mediamente 3.090 euro ciascuno (28,7% del gettito Irpef).
Dunque, sommando questi due gruppi di contribuenti – 32,1 milioni – si nota che l’80% del totale già versa meno del 15%: consequenziale che, a parità di detrazioni e deduzioni, non avrebbero convenienza a passare alla Flat Tax a meno che non si andasse a ridurre la folta schiera di tax expeditures (attualmente vale oltre 130 miliardi).
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