Gli italiani hanno più timori sulla globalizzazione e sull’influenza dell’immigrazione sul lavoro di quanti ne abbiano gli altri europei.
Questo emerge da uno dei sondaggi politici di Demos realizzati all’inizio di quest’anno su questo e altri temi.
A quanto pare mentre per la maggioranza relativa dei tedeschi e degli olandesi l’influenza delle economie degli altri Paesi sulla propria è positiva, per gli italiani no. Per il 42% è negativa, mentre la vede positivamente solo il 24%. Questa differenza del 18% è maggiore anche del 12% francese, mentre inglesi e ungheresi sono spaccati alla pari sul tema.
Gli italiani sono anche tra quelli che vedono con maggiore sospetto la presenza di lavoratori stranieri. I più pessimisti superano gli ottimisti di 40 punti. Altrove la differenza è minore, per esempio scende all’11% nel Regno Unito
Sondaggi politici Demos, gli italiani i più favorevoli a rendere più difficili i licenziamenti
La voglia di protezione degli italiani emerge dalle altre domande. Siamo sempre i più favorevoli a misure che implichino un’assistenza al lavoratore o al disoccupato.
Per esempio la differenza tra favorevoli e contrari al reddito minimo, o meglio tra chi sarebbe più o meno sicuro con quella misura, raggiunge nel nostro Paese il 46%, è minore altrove, anche in Francia, e si arriva al 27% nei Paesi Bassi.
Il 62% degli italiani vorrebbe misure per rendere più difficili i licenziamenti. In Francia la pensa allo stesso modo solo il 51%, per esempio.
Ben il 73% vorrebbe poi rafforzare i servizi per chi cerca lavoro, più che altrove, mentre il 69% vorrebbe maggiore meritocrazia nel lavoro.
In altri Paesi europei, vi è da dire, le agenzie per il collocamento sono già più attive, vi è maggiore coinvolgimento dei disoccupati, c’è più meritocrazia. Forse è anche per questo che è meno sentita l’esigenza di un cambiamento su questi argomenti.