Visita fiscale Inps dipendenti pubblici e privati, perché l’orario cambia
Visita fiscale Inps: la differenza di orari tra statali e lavoratori del settore privato trae origine dalla diversa fonte normativa di riferimento
Gli orari in cui il medico fiscale può recarsi presso il domicilio del lavoratore in malattia cambiano tra settore privato e pubblico.
Visita fiscale: differenza di 3 ore tra pubblico e privato
Una netta differenza quella riguardante gli orari della visita fiscale tra settore pubblico e settore privato. Infatti, secondo quanto disposto dalla legge, gli statali possono riceverla tra le ore 9 e le ore 13 e tra le ore 15 e le ore 18 di qualsiasi giorno di malattia (anche lavorativo o festivo). I lavoratori del settore privato invece devono essere reperibili presso il proprio domicilio (o comunque presso l’indirizzo indicato sulla documentazione medica) tra le ore 10 e le ore 12 e poi tra le 17 e le 19. È chiara la differenza tra i due tipi di lavoratori: i primi sono obbligati a stare a casa per 7 ore i secondi solo per 4. Perché non è previsto lo stesso lasso di tempo per lavoratori pubblici e privati?
Perché non armonizzare gli orari?
La differenza tra gli orari previsti per i lavoratori del settore pubblico e per quelli del settore privato trova origine nella diversa fonte normativa di riferimento. Per i lavoratori del settore privato, infatti, si applica quanto disposto dall’articolo 5 dello Statuto dei lavoratori (Legge 300/1970) mentre per i lavoratori pubblici la visita fiscale è regolata dal decreto 206/2017 (con cui, tra l’altro, sono state modificate proprio le fasce di reperibilità). Da precisare poi che ci sono delle ulteriori piccole differenze a seconda del tipo di dipendente pubblico: sono previste delle specifiche disposizioni sempre in merito alle visite fiscali, ad esempio, per insegnanti e membri di Forze Armate e dell’Ordine.
Le visite fiscali, che si sia dipendenti del settore pubblico o del settore privato, vengono disposte dal Polo Unico Inps. L’istituzione di quest’ultimo (con la Riforma Madia), tuttavia, sarebbe limitata proprio dalla diversità di orari per i due tipi di lavoratori secondo alcuni esperti tra cui l’ex Presidente dell’ente previdenziale Tito Boeri. Detto ciò, le proposte di armonizzazione degli orari non hanno mai trovato seguito; due le possibilità al momento: si potrebbero portare a 4 ore le 7 adesso assegnate agli statali o aumentare a 7 le attuali 4 dei dipendenti privati (come sostenuto dallo stesso Boeri). La prima ipotesi sembra la meno percorribile, però, visto che causerebbe quasi certamente a meno controlli.
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