Fino a pochi anni fa, l’estate per i tifosi di calcio significava staccare completamente la spina da discussioni, nervosismi, evitare trasferte e tutto quel che ruota attorno al mondo del pallone. I social non esistevano e l’unico collegamento era solo via radio e televisioni, con i dirigenti delle squadre che nel frattempo giravano il mondo alla ricerca dei migliori affari.
Ora l’estate calcistica è ricca di impegni, di riflettori puntati non stop e tam tam mediatici per tutti i mesi, in attesa dell’inizio della nuova stagione. I social hanno giocato sicuramente un ruolo fondamentale in questo, permettendo di rimanere collegati 24 ore su 24 ovunque ci si trovi. O perlomeno dove vi è almeno un filo di rete internet a disposizione.
Anche il calciomercato è andato via via trasformandosi, passando da essere un semplice arco temporale nel quale provare a migliorare la propria rosa, ad essere oggi sinonimo di telenovela. Una lunga, sfiancante, fastidiosa telenovela.
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Essere il calciomercato
In principio fu Sentieri, poi il testimone passò a Beautiful. Ora programmi tv, radio, web, giornali, voci di corridoio e quant’altro compongono l’impegnato cast del calciomercato. Tutto il giorno, tutti i giorni, che sia sotto l’ombrellone o al fresco della montagna, questo movimento perseguita milioni di persone.
Nessuna distinzione di età, ceto sociale, sesso o quoziente intellettivo, il calciomercato unisce come la Nazionale ai Mondiali e divide come una serie di +4 giocati in fila durante una partita di Uno. Non appena avete dieci minuti di pausa a disposizione, provate ad aprire le pagine sportive di tutti i giornali che conoscete: vi accorgerete di trovare un 90% di notizie di mercato corredate da nomi che circolano da mesi, se non anni. Son sempre loro. Incredibilmente, meravigliosamente.
Mesi di rincorse
Alcune telenovele di calciomercato potrebbero essere benissimo usate come sceneggiature per film d’azione. Colpi di scena, inserimenti, offerte e controfferte, cambi di piano, mancano solo le BMW che spiccano il volo e prendono fuoco per sembrare il racconto di una puntata di Squadra Speciale Cobra 11.
Ma i migliori restano comunque gli uomini mercato che, amanti del masochismo delle folle, anche se beccati in compagnia del giocatore che stanno trattando da dodici anni ininterrottamente, tirano fuori sempre la stesse dichiarazioni di rito: “Non ci interessa, siamo a posto così“, “Stiamo trattando, ma è difficile che arrivi“, “Ci interessa, ma non possiamo permettercelo“. E via ad altre quattro settimane di titoloni interrogatori, dubbi che non si dissipano, ma anzi alimentano ulteriormente le discussioni fra tifosi: “Alla fine vedrai che Lukaku sceglie il Lecce, te lo dico io“, “James è solo un complotto delle lobby” e via discorrendo.
Sta arrivando il periodo clou del calciomercato
Siamo ad agosto. E giustamente quest’anno il mercato italiano termina il 2 settembre. Ma sta arrivando il periodo clou, quello dove si scatenerà il pandemonio e arriveremo a leggere cose tipo: “Svolta Icardi, arriva l’offerta dell’Olimpia Milano“, “Dybala ha scelto il suo futuro: si candiderà in Parlamento“.
Da ferragosto in poi la portata di notizie aumenterà vertiginosamente, ma i nomi resteranno sempre quelli. Non è in dubbio questo. Cambieranno cifre, contratti, contropartite ma non il soggetto in questione. In mezzo, ovviamente, decine di conferme e susseguenti smentite giusto per far star in tranquilli tutti, con buona pace di coloro che aspettano solo l’inizio della stagione e provano a disinteressarsi ai trasferimenti vari ed eventuali.
Ma non ci riescono, perché d’altronde se tu non vai dal calciomercato, il calciomercato va da te. E chissà che non sia davvero l’anno buono per Lavezzi all’Inter…
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