Pensioni ultima ora: l’impegno del governo per porre rimedio alla penalizzazione in termini contributivi per i lavoratori impiegati con contratto part time verticale. Si tratta di lavoratori che nella giornata lavorativa sviluppano tutte le ore di lavoro ma solo alcuni giorni della settimana, oppure solo in alcune settimane o mesi dell’anno.
Pensioni ultima ora, penalizzazioni contributive per i lavoratori con part-time verticale
Sulla base della normativa in vigore, come ricorda Pensionioggi.it non è prevista la valorizzazione ai fini pensionistici dei periodi di inattività lavorativa del part-time verticale. Chiaramente questo rappresenta un problema non da poco per i lavoratori che nella loro carriera si trovano ad operare per molti anni in queste condizioni. Ai fini contributivi c’è una notevole penalizzazione. Per chi per esempio, come avviene in molti casi, lavora da settembre a giugno l’accredito contributivo varrà per 39 settimane e non per 52 settimane.
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L’intervento del Sottosegretario Cominardi
Il sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Cominardi è in queste settimane impegnato per individuare una soluzione e per fare in modo che gli stessi lavoratori di cui abbiamo parlato si vedano riconosciuti maggiori diritti.
A tal fine si è tenuto un incontro tra lo stesso Cominardi ed i tecnici del Ministero del Lavoro con i rappresentanti di Inps, Mef, e dei sindacati confederali. L’intento comune, ha spiegato il sottosegretario, è di “giungere quanto prima alla soluzione di un problema che penalizza decine di migliaia di lavoratori, soprattutto donne, che svolgono lavori umili ma importanti e dignitosi. Lavoratori e lavoratrici che assicurano al Paese e a milioni di famiglie servizi fondamentali come l’ausiliariato, la pulizia e la ristorazione nelle mense scolastiche, e cui abbiamo il dovere di garantire diritti e adeguate tutele”.
Già in occasione dell’approvazione del Decreto n. 4/2019 con cui sono stati introdotti Quota 100 (di cui parliamo spesso) e Reddito di Cittadinanza si è provato ad affrontare la questione che adesso è tornata di attualità. Cominardi ha fatto sapere che “il tema che a livello parlamentare raccoglie una sensibilità trasversale. Io stesso in sede di discussione del Decreto istitutivo del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100 ho provato ad avanzare un emendamento, purtroppo venuto meno. Non è venuto meno l’obiettivo, poiché esistono tutti i presupposti per una risoluzione del problema”.
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