Come in altre occasioni abbiamo svolto alcuni sondaggi elettorali per il programma di La7 Coffee Break. Le domande hanno riguardato sia le intenzioni di voto che l’opinione su diversi temi di attualità.
Tra i partiti è sempre la Lega a dominare, con il 37,5% dei consensi, seppur in calo rispetto alla nostra precedente rilevazione in cui era sul 37,9%.Il Movimento 5 Stelle, suo partner di governo, con il 17% rimane invece su percentuali da record negativo analoghe a quelle raggiunte alle elezioni europee.
Il PD pure non riesce ad andare oltre i livelli del 26 maggio scorso, con il suo 22,6%. Anzi: appare leggermente al di sotto.
Il partito maggiormente in crisi è però Forza Italia, che con il 6,2% è in crollo anche rispetto al già deludente 8,8% delle europee, e viene superato come già in altre rilevazioni da Fratelli d’Italia, al 6,9%, e in leggero aumento.
Incremento di pochi decimali anche +Europa, al 2,2%. La Sinistra, al 2%, e i Verdi, all’1,9%. Stabili i comunisti di Rizzo con l’1,1%, mentre i partiti minori guadagnano mezzo punto crescendo al 2,6%.
Molto interessanti anche le altre risposte alle domande poste in questi sondaggi elettorali. Per esempio quelle sulle attuali tensioni nel governo.
Sondaggi elettorali TP, meno del 40% vuole che il governo prosegua
A dispetto delle cifre record che la coalizione di governo raggiunge nelle intenzioni di voto solo una minoranza vuole che la maggioranza prosegua con l’alleanza di governo. Meno del 40%, composta da un 19,4% che pensa che stia lavorando bene, e un 20% che pur auspicando una prosecuzione chiede che vadano maggiormente d’accordo.
Vi è invece un 29,8% che crede, indipendentemente dalle divergenze, che il governo stia facendo male e che quindi si debba fermare. Ed un 27,3% che crede lo debba fare proprio per le eccessive divisioni.
È significativo il fatto che a pensarla così ci sia anche quasi il 37% dei leghisti.
Vi è più consenso invece su una riforma proposta dalla maggioranza, ovvero il taglio al numero di parlamentari. Per il 46,4% è giusto, e rappresenta un colpo alla casta e un taglio dei costi.
Per un altro 22,5% è da approvare anche se i risparmi sono in effetti piccoli, simbolici.
Solo il 14,2% ritiene che la rappresentanza democratica ne sarebbe danneggiata. Ed il 16,2% che si tratta solo di una proposta inutile che non cambia nulla, fatta solo per facile consenso.
Sondaggi TP, nei paesi si sta più al sicuro che nelle città
Nei nostri sondaggi elettorali abbiamo anche chiesto agli italiani se nell’area in cui vivono si sentano o meno al sicuro. E abbiamo scoperto che le cose cambiano molto in base al luogo in cui si abita.
Per esempio il 20,2% di chi abita nei paesi sotto i 15 mila abitanti si dice del tutto al sicuro, ma si scende al 10,8% nelle periferie delle grandi città.
Sempre nei Paesi rappresentano il 53,4% coloro che si dicono abbastanza sicuri, percentuale che diminuisce al 37,3% nei centri delle città sopra i 200 mila abitanti.
Al contrario proprio nei centri città vi è la maggiore proporzione, il 41,4% di quanti ritengono ci siano volte in cui vi è insicurezza, per esempio la notte in altre vie.
Mentre a dirsi assolutamente insicuri sono con il 14,2% soprattutto coloro che stanno nelle periferie dei grandi centri.
Infine una domanda sulla TAV e sull’idea del Movimento 5 Stelle di portare in Parlamento la discussione relativa. La maggioranza degli italiani pare favorevole all’idea, ma solo il 27,4%, per gli stessi motivi che muovono il partito di Di Maio, la centralità del Parlamento su questi temi. Il 27,4% che infatti diventa il 73,9% tra gli elettori pentastellati.
il 24,4% crede che la discussione sia giusta, ma che in fondo sia solo un modo per nascondere il cedimento del M5S. Vi è anche un 10,4% di elettori di questo partito che la pensa così.
Il 31% invece crede sia inutile perché si sa che i contrari alla TAV sono minoranza, mentre per un altro 13,8% si tratta di un errore questa strategia e il Movimento 5 Stelle ha ormai tradito i propri ideali. Il 7,7% dei pentastellati per esempio dà questa risposta
I sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo CAWI, tramite interviste a 1700 persone.