Non solo giovani in cerca di un “lavoretto” per arrotondare o mettere da parte qualche soldo da destinare allo svago, in tempi di crisi, anche qualche “adulto” ha scelto di rispolverare il brevetto da bagnino.
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Come si diventa bagnino?
Bagnini non ci si improvvisa: per svolgere questa importante professione serve un apposito certificato che viene rilasciato al termine di un corso organizzato sia dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN) che dalla Federazione italiana Salvamento Acquatico (FISA). In realtà, esistono tre corsi distinti che consentono di ottenere tre diversi tipi di brevetto: con il brevetto P si diventa addetti al salvataggio in piscina, invece, con il brevetto IP si può svolgere la professione anche nelle acque interne, in pratica, laghi e fiumi, infine, con il brevetto MIP, il più completo, si ottiene la qualifica di addetto al salvataggio in mare, piscina e acque interne.
In cosa consiste il corso? Innanzitutto, è previsto un modulo di lezioni che avrà come argomenti principali le tecniche di primo soccorso, compreso l’uso del defibrillatore; nel corso del primo modulo saranno impartite agli aspiranti bagnini anche delle nozioni di meteorologia. Dopo questa prima fase teorica si passerà ad un’altra prettamente pratica in cui si dovranno apprendere le “tecniche di recupero di soggetto in stato di pericolo in acqua” e le “tecniche di nuoto per salvamento”. Naturalmente, a seconda della qualifica – P, IP, MIP – aumentano le ore riservate alle tecniche specifiche dell’ambiente in cui si troverà ad operare l’addetto al salvataggio ma anche alla voga, per esempio, o al nuoto di velocità con pinne e torpedo.
Per ottenere il brevetto si dovrà sostenere un esame alla presenza di un ufficiale della Capitaneria di Porto: si articolerà in una prova teorica e in una serie di prove pratiche. Tuttavia, è prevista l’organizzazione di diverse prove pratiche in itinere. Una volta conseguito, il brevetto dovrà essere rinnovato ogni tre anni: necessario il superamento di una prova pratica volta ad appurare, innanzitutto, l’idoneità fisica e poi la corretta esecuzione delle tecniche di salvataggio e delle manovre di soccorso.
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Quanto guadagna?
Il compenso dei bagnini è stabilito nel CCNL del settore Turismo. Fissati dal contratto nazionale quattro i livelli professionali: un bagnino alle prime armi prenderà uno stipendio base di poco meno di 560 euro più contingenza di 520 euro; quelli più esperti hanno una paga base che parte da 687,65 euro con contingenza a 550 euro. Tuttavia, la paga degli addetti al salvataggio – al netto del diffuso fenomeno del lavoro “in nero” – varia molto a secondo della località e dello stabilimento. Indicativamente si può dire che un bagnino che lavora per turni giornalieri di 4 ore e mezza 6 giorni a settimana guadagna 500-600 euro al mese.
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