Prestito personale con reddito di cittadinanza o cessione del quinto: guida
Si può ottenere un prestito personale per chi beneficia del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza? Andiamo a rispondere.
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza hanno la possibilità di richiedere un prestito, magari agendo tramite la cessione del quinto della prestazione? La risposta sembrerebbe quasi scontata, sebbene comunque ci sia un’alternativa valida alla quale ci si può aggrappare. Certamente non parliamo di grandi somme, ma per piccoli finanziamenti c’è sempre una strada, che però dipende da alcuni fattori, tra cui la volontà della banca di accettare il finanziamento e la presenza di garanzie da parte del richiedente.
Reddito di cittadinanza: chiedere un prestito tramite cessione del quinto, si può?
Come è ben noto, chi percepisce uno stipendio o un assegno pensionistico può richiedere un prestito che poi rimborserà tramite cessione del quinto. Si tratta di una modalità di rimborso che avviene tramite trattenuta sulla pensione (o sullo stipendio), ma solo per un quinto dell’importo. Ciò è possibile per i pensionati a una condizione: ovvero che il prelievo da parte dell’Inps non influenzi l’importo dell’assegno, portandolo sotto il trattamento minimo (513,01 euro al mese per il 2019).
Ma per chi beneficia del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza ci sono delle soluzioni alternative?
Pensione e reddito di cittadinanza: come e quando richiedere un prestito
La modalità della cessione del quinto che abbiamo visto sopra non è possibile per chi beneficia del Reddito o della Pensione di cittadinanza. Tali misure, infatti, rientrano nel novero dei trattamenti assistenziali e più precisamente sono qualificati come sussidi di sostegno al reddito. Tale voce rientra tra le cause di esclusione nella richiesta di un prestito da parte dei percettori di pensione. E non è l’unica, visto che in questo elenco rientrano anche la pensione di invalidità civile, la pensione sociale o gli assegni al nucleo familiare, solo per citare alcuni trattamenti.
Vien da sé che la banca non possa fare affidamento su prestazioni di sostegno al reddito per concedere un finanziamento. Resta però la possibilità di accedere ad alcune tipologie di prestiti riservati particolarmente a soggetti disoccupati, a patto che non superino quota 15 mila euro (e già questa sarebbe una cifra alta e difficilmente raggiungibile). Le condizioni che determinano l’accettazione del prestito da parte dell’istituto di credito sono le garanzie, portate da soggetti terzi, o gravanti su immobili di proprietà. Se invece non si hanno garanzie di alcun tipo, la somma del prestito può arrivare fino a un massimo di 1.000 euro, ma resta comunque molto difficile che una banca accetti di prestare dei soldi a chi non può garantirne il rimborso.
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