Superato lo scoglio del decreto sicurezza bis – sul quale, in realtà, non c’erano tanti dubbi sulla tenuta del governo -, tocca alla tav. Sull’alta velocità Torino-Lione, il contrasto tra Lega e 5 Stelle è sicuramente maggiore, anche se Di Maio sembra essersi arreso definitivamente all’idea che la grande opera si farà e rimettendosi alla volontà del Parlamento. Nonostante tirino venti di crisi, l’ex premier ed ex segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, sembra non farci caso. Per lui, si tratta di un bluff: ” Io scommetto sul fatto che la voglia di poltrone sarà più forte della dignità. Il Governo andrà avanti, l’Italia invece è ferma.” L’attacco sembra essere rivolto prevalentemente ai 5 Stelle piuttosto che alla Lega. Una delle lotte fondamentali del Movimento delle origini riguardava proprio lo stop alle grandi opere ad alto costo ambientale (come tap e tav).
Tav, ultime notizie: il punto della situazione
Domani 7 agosto si votano le mozioni sulla tav. Matteo Salvini ha voluto alzare nuovamente il tiro, assicurando che se il Movimento si opporrà con il “no” alla tav, potrebbero esserci ricadute sulla tenuta del governo. Il leader del carroccio calca la mano ma, in questo caso, sembra davvero improbabile che il Movimento si astenga dalla votazione. Dopo aver perso una delle sue principali battaglie politiche, non sembra esserci margine per ulteriori cambi di posizione. La strategia comunicativa del Movimento si è basata sulla sovrapposizione tra Lega e PD, che voteranno di concerto sulla tav. I pentastellati cercano così di deresponsabilizzarsi e mostrando la loro singolarità (condivisa con il gruppo parlamentare di LeU) che li differenzia rispetto al resto dell’arco parlamentare.
Tav, ultime notizie: ultimo atto prima delle vacanze
La discussione in parlamento sull’alta velocità segna la fine di questa stagione legislativa. Poi, si ritornerà a settembre con un programma importante: si voterà la mozione di sfiducia – avanzata dal PD – nei confronti di Matteo Salvini e il taglio di 345 parlamentari (quest’ultima, una proposta del Movimento 5 Stelle). Di Maio rassicurò che prima di settembre, non sarebbe caduto il governo, proprio per poter votare il taglio del numero di parlamentari.
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