Maurizio Landini: Legge Bilancio “Tavolo vero a Palazzo Chigi”
Maurizio Landini: Legge di Bilancio “Tavolo vero a Palazzo Chigi, non vado da Salvini”. Il segretario della CGIL mette le cose in chiaro.
In ottica della preparazione della legge di bilancio per il 2020, il premier Giuseppe Conte ha intrapreso una ronda di contatti con le parti sociali. I leader dei principali sindacati italiani si sono seduti al tavolo insieme al premier gialloverde e hanno cominciato a discutere delle prossime politiche sul lavoro e del welfare state. Giuseppe Conte ha assicurato che “se la prima fase della nostra azione di governo si è concentrata sul contrasto al profondo disagio sociale che ha interessato le fasce più deboli della società in seguito alla crisi economica, ora intendiamo dare attuazione alla fase 2 della nostra agenda e realizzare un patto per la crescita e lo sviluppo sociale.” Per far ciò, Conte parla di quattro direttrici: la tutela della sicurezza sociale (1), il fomento delle politiche attive per il lavoro (2), la riforma fiscale (3) e investimenti per incentivare la produttività (4).
Il colloquio tra Conte e i leader sindacali (tra questi, spicca Maurizio Landini) sembra essere stato positivo, seppur ancora di carattere puramente conoscitivo. Conte e Di Maio parlano di tornare a un modo condiviso di fare la politica economica del Paese. Ciò significa includere necessariamente le parti sociali e ascoltare le loro istanze.
Le prime impressioni di Maurizio Landini
Ladini ha voluto rimarcare, a margine dell’incontro, che il tavolo vero di negoziazione è quello di palazzo Chigi “snobbando”, in un certo qual modo, quello organizzato parallelamente dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “La forma è sostanza, e quindi se il governo è rappresentato dal Presidente del Consiglio io parlo con loro. Giudicheremo e valuteremo le loro proposte in base a quanto di quello che noi gli abbiamo detto verrà accolto.”
Tra i pochi elementi realmente significativi di questo incontro, vi è la precisazione fatta da Di Maio sulla relazione tra i CCNL e la proposta di introduzione del salario minimo: “un eventuale intervento, che sarà dentro la legge di stabilità, non vuol dire mettere in discussione i contratti nazionali perché convengono pure loro che l’importante è rafforzarne il ruolo.”
La strada verso la formulazione della prima bozza della legge di bilancio è ancora lunga, ma sembra che ci siano già dei primi segnali d’intesa.
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