Nuove tutele Rider 2019: cosa cambia per permessi e retribuzione

Pubblicato il 6 Agosto 2019 alle 13:41 Autore: Guglielmo Sano

Nuove tutele Rider: per i ciclofattori in arrivo la copertura Inail, il compenso sarà composto da un mix di paga oraria e cottimo

Nuove tutele Rider 2019: cosa cambia per permessi e retribuzione
Nuove tutele Rider 2019: cosa cambia per permessi e retribuzione

Raggiunta l’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega sui rider. Dopo la falsa partenza con il Decreto Dignità, nei prossimi giorni, con l’approvazione del Decreto crisi d’impresa dovrebbero essere ampliate le tutele per i collaboratori con i ciclofattorini in testa.

Nuove tutele Rider: copertura Inail

Il ministro dello Sviluppo Economico Di Maio, nel corso di una diretta Facebook, ha anticipato le nuove tutele previste per i lavoratori delle piattaforme di food delivery. Innanzitutto, quelle assicurative. Dovrebbe essere introdotta anche per loro la copertura obbligatoria Inail (contro gli infortuni) che sarà quindi a carico dell’impresa. Poi rimborsi spese, assistenza sanitaria e salario minimo. Per quanto riguarda il salario si parla di un misto di paga oraria e a cottimo che, quindi, non viene eliminata come nelle precedenti proposte di legge in merito.

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Ancora pagamento a cottimo

In pratica, ancora gettoni per le consegne (anche se in misura “non prevalente”, per usare le parole dello stesso titolare del Mise) ma anche compenso orario per ogni ora a patto, però, che si accetti almeno un ordine per ciascuna ora lavorata. Dai contratti collettivi, tuttavia, dovranno essere definiti “schemi retributivi modulati e incentivanti che tengano conto delle modalità di svolgimento della prestazione e dei diversi modelli organizzativi” aggiunge sempre Di Maio.

L’annuncio del parziale mantenimento del cottimo ha fatto emergere l’insoddisfazione da parte delle associazioni di categoria ma anche sulla questione della paga oraria sorgono dei dubbi anche se è chiaro che ad alcune domande dovrebbe rispondere il testo che approderà prossimamente in Consiglio dei Ministri.

Chi decide a quanto ammonterà la paga oraria, l’azienda o il contratto nazionale della logistica e dei trasporti? Inoltre, se non si riceve neanche una chiamata, come può capitare in una qualunque giornata d’agosto, non si viene pagati pur essendo “in servizio”? Inoltre, per quanto riguarda i lavoratori stranieri, le prestazioni per le piattaforme di food delivery saranno considerate valide ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno?

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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