Come cambierà il bonus 80 euro nel 2020? Secondo quanto riporta Repubblica il piano del governo è quello di farlo confluire nei finanziamenti per dare benzina alla flat tax. Questo il piano segreto del ministro dell’Economia Tria, che dovrà anche giocare una partita a scacchi con Bruxelles, rispettando gli accordi presi con l’Ue quando l’Italia rischiava l’avvio di una procedura di infrazione del debito. Ci sono poi da trovare i 23 miliardi di euro per sterilizzare le clausole di salvaguardia al fine di scongiurare l’aumento dell’Iva. E quindi, da qui ai prossimi mesi, il problema che alimenterà le tensioni interne al governo sarà sempre lo stesso: il reperimento delle coperture finanziarie.
Bonus 80 euro 2020: il piano
Del bonus 80 euro si è parlato spesso negli ultimi tempi, generalmente facendo riferimento a una possibilità di convertirlo in una detrazione fiscale, oppure trasformarlo in qualcosa di permanente, come i contributi. Il governo ha teorizzato queste due ipotesi, senza però mai andare veramente a fondo alla questione. Non è noto se per far passare il tempo in attesa di un piano finanziario più accurato, o se perché le ragioni siano altre. Comunque è quasi certo che il bonus Renzi nel 2020 avrà un’altra forma. E forse il beneficio economico sarà dirottato al finanziamento dei progetti che prevedono la riduzione delle tasse, flat tax in primis. Anche perché le risorse per attuare la “tassa piatta” non sono ancora note e perfino il collega di governo di Salvini, Luigi Di Maio, lo ha punzecchiato ultimamente chiedendo ai leghisti di mostrargli dove sono i soldi per finanziare la misura.
“Sano deficit per far ripartire l’economia”
Il bonus 80 euro non sarà l’unico beneficio a rientrare nel piano di finanziamento della flat tax: in gioco potrebbero essere incluse anche altre agevolazioni fiscali e altre tipologie di benefici. La sparizione di queste (o meglio, la loro trasformazione in liquidità da investire sulle misure del governo) potrebbe però gettare nello sconforto diverse categorie di contribuenti, che si ritroveranno quindi a pagare più tasse. E mentre il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon parla al Messaggero di “sano deficit per far ripartire l’economia” utile a trovare le risorse per la flat tax e il ministro dell’Interno Salvini tuona “basta giochini”, dall’opposizione cominciano ad alzare la voce.
Bonus 80 euro e taglio alle agevolazioni fiscali: l’opposizione tuona
Mariastella Gelmini (Forza Italia) riporta le indiscrezioni della stampa: “I 23 miliardi di aumenti Iva previsti dalla Legge di Bilancio 2019 saranno coperti nel 2020 con il taglio di 23 miliardi di sgravi fiscali, mentre gli 80 euro del Bonus Renzi saranno dirottati in una flat tax che ancora non si capisce”. E nel frattempo “gli italiani nel 2018 hanno già pagato 33,4 miliardi di euro di tasse in più rispetto all’ammontare complessivo medio versato dai cittadini dell’Unione europea”.
Parole dure anche dall’esponente PD Pier Carlo Padoan: “Se si guardano i dati, il Paese sta molto peggio. C’è stata la congiuntura internazionale che è andata male, ma la crescita italiana è peggiorata molto di più per cause interne”.
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