È agosto, tempo di vacanze, ma la malattia non va mai in ferie. E se ci si ammalasse durante le vacanze? Come funzionerebbe il meccanismo della visita fiscale Inps? E, soprattutto, come poter avere il certificato medico che consente di certificare lo stato di malattia e quindi sospendere temporaneamente il periodo di ferie, se si è fuori la propria residenza? Non resta che andare a riepilogare tutte le informazioni utili in merito.
Visita fiscale Inps: quando la malattia sospende le ferie
Dunque, abbiamo scritto che la malattia può sospendere il periodo di ferie. Nel senso che se il lavoratore è in vacanza e si ammala durante questo periodo, dovrà farsi redigere un certificato medico per far partire il periodo di malattia. Ciò non compromette il periodo di ferie, che viene momentaneamente sospeso e potrà quindi essere recuperato in un secondo momento. In poche parole, i giorni di ferie fruiti durante il periodo di malattia non sono più giorni di ferie, ma giorni, per l’appunto, in cui il lavoratore percepisce l’apposita indennità.
Ora resta il fatto che bisogna inoltrare un certificato medico che attesti questa condizione. E la malattia, inoltre, per interrompere le ferie deve essere tale da pregiudicare il godimento e la finalità di queste ultime. Tanto per fare un esempio, un leggero mal di testa o un piccolo raffreddore non sono di portata tale da impedire la fruizione e il pieno godimento delle ferie: per il mal di testa, infatti, si può sempre stare all’aria aperta. Se invece si contrae un’influenza o una patologia più seria, questa impedisce la finalità del riposo garantito dalle ferie e allora bisognerà sospenderle ed entrare in malattia.
Certificato medico fuori residenza: come si fa
Ora, abbiamo detto che un lavoratore in malattia deve inoltrare il certificato medico e pertanto sarebbe anche soggetto a visita fiscale Inps. Ma qui subentra un punto interrogativo: se è fuori la residenza o perfino fuori dal proprio Paese, come funziona in questi casi? Occorre sapere che se il periodo di vacanza è inferiore a 90 giorni sarà sufficiente recarsi dalla guardia medica turistica o negli ospedali per farsi fare un controllo e procedere di seguito con l’apposito certificato medico da inoltrare all’Inps. Se invece il periodo di vacanza dura più di 90 giorni (beato chi ce l’ha!) si dovrà invece procedere con un cambio temporaneo del medico di base. Tale opzione dovrà essere percorsa anche nell’eventualità in cui si sia fuori per motivi di studio, salute o lavoro.
E se invece ci si trovasse all’estero? A questo punto bisognerà farsi visitare presso le strutture sanitarie locali, farsi rilasciare l’apposito certificato (entro 48 ore) e fornire il momentaneo indirizzo di reperibilità fiscale all’Inps e al datore di lavoro. Se si tratta di un Paese Ue o convenzionato con l’Italia sotto l’aspetto sanitario, basterà questo. Se invece ci si trova in un Paese extra-Ue e privo di convenzioni stipulate con il nostro Paese, allora bisognerà occuparsi di legalizzare e tradurre ufficialmente il certificato medico rivolgendosi alla rappresentanza diplomatica di riferimento.
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