Come è ormai risaputo, la crisi di governo è dietro l’angolo. O, almeno, è ciò che traspare dalle dichiarazioni dei protagonisti dell’esecutivo. Più propriamente, Matteo Salvini continua a tirare la corda e a porre una serie sempre più impegnativa di richieste. Secondo il leader del carroccio, qualcosa all’interno della coalizione si è rotto, e l’esecutivo potrà andare avanti solo se si può mettere in atto, nella sua totalità, il programma della Lega. La richiesta programmatica forse più estrema mai avanzata dal leader del primo partito in Italia.
Prima del meeting di Sabaudia, Salvini si è riunito con il premier Conte. Probabilmente, proprio il primo ministro ha disinnescato la bomba che avrebbe fatto esplodere – una volta per tutte – la crisi di governo.
L’incontro Conte-Salvini ritarda lo scoppio della crisi?
Pur non avendo ancora notizie certe sul colloquio tra Conte e Salvini, il vicepremier leghista aveva deciso di riunire i vertici del partito a Sabaudia. Conte si preparava ad una conferenza stampa per le 11:00 della giornata di oggi, 8 agosto. Di Maio convocava una riunione con il gruppo parlamentare dei 5 Stelle, per poi revocarla e posticiparla a data ancora da definire. Sembrava lo scenario “ideale” per annunciare la fine dell’esperienza governativa. Pur trattandosi – sottolineiamo – di ipotesi, questi indizi possono portare a farci credere che il piano originale del ministro dell’Interno fosse ben diverso.
Quali scenari per l’esecutivo gialloverde?
Rimaniamo nel campo delle ipotesi, ma a partire da fatti o dichiarazioni rilevanti. In primo luogo, partendo dal presupposto che Salvini ha dichiarato, negli ultimi giorni (prima al tavolo con le parti sociali e poi da Sabaudia), che si deciderà a breve sul governo, si può dire che il momento della verità per l’esecutivo gialloverde potrebbe arrivare già entro agosto. L’incontro Conte-Salvini potrebbe solo aver ritardato lo scoppio della crisi. Allo stesso tempo, seguendo ancora le parole del ministro dell’Interno, il Movimento 5 Stelle potrebbe cedere ulteriormente alle richieste della Lega procedendo a un rimpasto di governo (con Toninelli, Costa e Trenta tra i primi sacrificabili) o addirittura a una revisione del contratto di governo che includa un maggior numero di istanze della Lega che del Movimento 5 Stelle.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it