Pensioni ultima ora: Riforma Fornero, gli effetti sui redditi bassi

Pubblicato il 8 Agosto 2019 alle 16:53 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: dal settore agricolo arrivano proteste per i canoni utilizzati sul fronte previdenziale e richieste per rivitalizzare comparto.

Pensioni ultima ora: Riforma Fornero, gli effetti sui redditi bassi

Pensioni ultima ora: le condizioni pensionistiche di chi opera nel campo dell’agricoltura ed in particolare di chi ha redditi bassi. Questo al centro dell’approfondimento che si ricollega alla introduzione del sistema previdenziale approvato dal Governo Monti di cui ha fatto parte il ministro Fornero.

Pensioni ultima ora, il sistema agricolo

A parlare dell’argomento è il sito risoitaliano.eu in un articolo che si focalizza sul sistema agricolo. Circa la pensione di chi lavora nel settore si evidenzia la prospettiva per molti lavoratori agricoli di andare in pensione con una media di assegno mensile intorno ai 540€.

Sotto accusa è appunto il sistema pensionistico introdotto con la cosiddetta Riforma Fornero: “c’è stata una forte penalizzazione per coloro che hanno i redditi nelle fasce più basse di tutti i settori, di conseguenza anche quello agricolo”. Vengono citate alcune stime della Associazione Pensionati Coldiretti Lombardia su dati Inps. Per l’anno 2019 si calcola che andranno in pensione 122.385 agricoltori contro i 134.853 di cinque anni prima.

Le richieste del settore

Queste ed altre problematiche sono state al centro di una sollecitazione da parte di ANP-CIA Pavia, con una delegazione composta dal Presidente Carlo Ventrella, dal Vice Presidente Rosalba Geraci, dal direttore del patronato INAC Manuela Ogliari e dal direttore di Cia Pavia Elena Vercesi. Insieme hanno sottoscritto una nota presentata alla Prefettura di Pavia nella quale sono contenute alcune richieste. Ovvero l’aumento delle pensioni minime di almeno il 40%; la riconferma della quattordicesima per le pensioni sotto i 1000 euro; l’inserimento degli agricoltori tra le categorie che svolgono mansioni gravose e faticose per usufruire di anticipi pensionistici senza penalizzazioni; il welfare e i servizi socio-sanitari nelle aree rurale.

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La riforma previdenziale per rilancio del settore agricolo

Pensioni ultima ora – Secondo i rappresentanti di settore una riforma previdenziale e la rivisitazione di alcuni criteri può diventare un volano per il settore. Per Ventrella “è indispensabile una riforma se si vuole far aumentare anche l’occupazione ed il ricambio generazionale. L’imprenditore agricolo fa un lavoro usurante, chi va in pensione in questo settore, lo fa perché subentrano malattie professionali. Stiamo cercando di attivare poliambulatori sul territorio poiché se si continuano a togliere i servizi socio-sanitari si sfavorisce anche il ricambio generazionale, i giovani non rimangono in zona rurali mal servite”.

Secondo il Presidente Pensionati Confagricoltura Regione Lombardia. Antonio Zampedri “si deve andare in pensione con la certezza di un riconoscimento idoneo ai sacrifici che un produttore fa: questo non è mai stato fatto. Gli italiani, al contrario di quel che si dice a riguardo, sono grandi risparmiatori e vivono principalmente con quello che hanno messo da parte. Dovrebbe essere ricalcolata la percentuale sui contributi che paghiamo”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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