L’ex ministro del tesoro del Governo Letta Fabrizio Saccomanni è improvvisamente venuto a mancare all’età di 76 anni. L’attuale presidente di Unicredit era nato a Roma il 22 novembre del 1942. La sua vita è fortemente legata alla Banca d’Italia presso cui ha ricoperto, nella sua lunga carriera, anche la carica di Direttore Generale.
Fabrizio Saccomanni, la carriera
Profilo biografico da economista: Saccomanni si era laureato in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano e aveva proseguito gli studi perfezionandosi in economia monetaria e internazionale alla Princeton University. L’ex ministro e banchiere ha iniziato la sua carriera in Banca D’Italia all’età di 26 anni, nell’Ufficio di Vigilanza. La parentesi da ministro del governo Letta cui è succeduto il Governo di Matteo Renzi, è durata dal 28 aprile al 22 febbraio 2014, ed è certamente da inserire all’interno di una attività costellata di incarichi professionali e molte soddisfazioni.
Come ricorda Repubblica, Saccomanni ha svolto ruoli di rappresentanza presso il Fondo monetario internazionale, la Bce, la Banca dei regolamenti (Bri) e l’Unione Europea. Inoltre è stato direttore centrale degli Affari internazionali, capo della direzione internazionale e del Servizio studi e ha fatto parte dell’Ufficio vigilanza bancaria e finanziaria. Attualmente era in carica come vicepresidente dell’Abi, oltre che componente nel consiglio direttivo di Assonime, nel comitato scientifico del centro studi di Confindustria e nel consiglio direttivo dell’Istituto Einaudi.
Morte improvvisa e cordoglio
Il malore che gli è costato la vita lo ha colpito mentre era in vacanza in Sardegna. Solo ieri Fabrizio Saccomanni ha preso parte con il Ceo Jean Pierre Mustier alla conferenza stampa per commentare la semestrale dell’istituto bancario di cui era presidente in carica.
Tra i primi commenti alla morte di Saccomanni arriva l’intervento dell’ex ministro Beatrice Lorenzin: “La scomparsa di Fabrizio Saccomanni ci lascia sgomenti. Il mio pensiero va alla adorata moglie e alla sua famiglia. Fabrizio lascia un vuoto in tutti noi che l’abbiamo conosciuto e abbiamo avuto il privilegio di confrontarci sui temi del paese che lui ha servito e amato”.
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