L’8 agosto ha segnato un punto di non ritorno. Salvini ha staccato la spina al governo gialloverde, chiedendo di tornare immediatamente alle urne. Dopo aver concluso il suo comizio (dal litorale di Pescara), Giuseppe Conte è intervenuto dalla sala stampa di Palazzo Chigi. Da dove il premier ha scagliato il discorso più duro dal giorno del suo insediamento, accusando violentemente Salvini di aver aperto la crisi solo e unicamente per un tornaconto elettorale.
Sondaggi politici elettorali: ancora ignoti, gli effetti dello strappo tra Lega e M5S
Le ultime rilevazioni demoscopiche risalgono ancora ai momenti pre-crisi. Tuttavia è interessante notare come Salvini abbia strappato nel picco di consensi per la Lega e nel minimo per l’alleato pentastellato. Dopo aver portato a casa, in appena 3 giorni, il decreto sicurezza bis e le mozioni pro-Tav, Salvini ha anticipatamente concluso l’esperienza di governo, chiedendo il ritorno immediato alle urne. Qualora questa crisi non sortisse effetti particolarmente rilevanti (ovvero, grandi oscillazioni nelle intenzioni di voto, un cambio di narrazione o di temi cruciali) la sola Lega andrebbe vicino alla maggioranza assoluta. È ciò che si evince dall’ultimo sondaggio di IPSOS per il Corriere della Sera. Qualora il Carroccio si alleasse con Fratelli d’Italia, la coalizione sovranista avrebbe – sempre sulla carta – la maggioranza (contando su circa 360 deputati). Addirittura, in caso di ripetizione della coalizione di centrodestra (includendo Forza Italia), la coalizione guidata da Salvini potrebbe avere il 66% dei seggi.
In termini di consenso e sempre secondo la rilevazione di Ipsos, la Lega doppierebbe il Movimento 5 Stelle. La Lega naviga attorno al 36%, mentre il Movimento si ferma al 17,8%. Il PD godrebbe di qualche punto di vantaggio (20,5%) ma è una distanza che, in tempi di crisi, può essere assottigliata o allargata in poco tempo.
Gli altri sondaggi politici elettorali pre-crisi
Gli unici altri sondaggi pre-crisi provengono da SWG e GPF. Cominciando dall’istituto che produce alcune delle rilevazioni per La7, si stima il valore del nuovo partito di Toti (si chiamerà Cambiamo). La nuova forza politica di centro-destra potrebbe oscillare tra il 3% e il 7%, recuperando voti non solo da Forza Italia ma anche da una parte del popolo astensionista.
GPF, invece, mostra il livello di gradimento verso Salvini. Ben il 62% degli italiani gradirebbe Matteo Salvini come premier; un 52% lo incoronerebbe “Re d’Italia”. Quest’ultima parte del sondaggio potrebbe anche essere stata presa alla leggera (considerando che l’Italia è una Repubblica Parlamentare). Tuttavia, sulla prima, è evidente il consenso trasversale di cui gode Salvini. Si precisa comunque che la rilevazione è datata al 7 agosto, pertanto un giorno prima della crisi di governo.
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