Elezioni anticipate 2019, non si parla d’altro ormai, anche se è Ferragosto ed è quindi tempo di vacanze, grigliate sulle spiagge, barbecue. Questo tempo rimane, ma con un pensiero: prima o poi si tornerà al voto. Forse più prima che poi. La prima data che era stata pensata per recarsi alle urne era quella del 13 ottobre. Sfumata, perché è troppo tardi. Lo scioglimento delle Camere avrebbe dovuto avvenire prima di Ferragosto, ma il premier Conte non si dimetterà, come negli auspici di Salvini. Alla fine ha deciso di andare ad affrontare il tribunale dell’Esecutivo, che gli rinnoverà la fiducia o gliela toglierà. Ciò avverrà solo dopo la settimana di Ferragosto, però, e quindi a partire da martedì 20 agosto, presumibilmente. Rischia così di essere tardi anche per la seconda data di cui si parla: il 20 ottobre. Non ne resta che un’altra, che coincide anche con le elezioni amministrative in Umbria: quella del 27 ottobre.
Sondaggi elettorali Noto: Lega al 38%, FdI davanti Forza Italia
Elezioni anticipate 2019: le date possibili di ottobre
Quest’ultima data è salita così di quota nelle ultime ore come probabile election day. La parola passa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: a lui il compito di decidere se attuare subito uno scioglimento delle Camere e chiamare gli elettori al voto (a questo punto la data potrebbe essere anticipata, anche se è una previsione di difficile risoluzione). La prima strada che Mattarella perseguirà dopo le tradizionali consultazioni consiste nel capire se ci sia la possibilità di avanzare un governo tecnico: se al vertice di questo nuovo governo rimpastato ci sia un tecnico (tempo fa si parlava di Mario Draghi) o l’attuale premier Giuseppe Conte è ancora un mistero.
Una cosa è certa: se si dovesse spingere ulteriormente l’acceleratore sulla crisi (e andare a votare quindi molto presto), salterà la riforma del taglio dei parlamentari, la cui discussione è prevista per il prossimo 9 settembre. Il leader del Movimento 5 Stelle spinge per discutere subito il ddl, alla riapertura di Montecitorio, ma è una strada di complicatissima percorrenza.
Sondaggi politici Piepoli: fiducia italiani, Conte davanti a Salvini
L’ipotesi di maggio 2020
A ogni modo, nell’ipotesi di un governo traghettatore, ecco spuntare una nuova data per le elezioni: maggio 2020. A parlare di questa data di recente è stato il senatore del Gruppo Misto Gregorio De Falco ai microfoni di Radio24. “Penso che si finirà a maggio 2020 per votare, perché il Movimento 5 Stelle pretende di arrivare al taglio dei parlamentari”. Riforma quest’ultima verso la quale De Falco sembra storcere il naso, parlando di provvedimento “demagogico” e di risparmio economico ottenuto scambiandolo con “la mancanza di democrazia”.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it