Novantuno anni di vita, di cui sessantasei spesi sulle pagine di Topolino: è morto nella serata del 18 agosto 2019 Giulio Chierchini, disegnatore prolifico della seconda metà del Novecento, storica colonna di Topolino, ma anche tra i principali punti di riferimento del fumetto italiano. Una carriera dedicata al disegno, che si è affievolita solo nel marzo scorso, quando disegnò l’ultima tavola per il settimanale (mentre l’ultima storia risale allo scorso gennaio). Ecco chi era Giulio Chierchini in questo breve profilo biografico.
Giulio Chierchini è morto: chi era, la carriera
Giulio Chierchini nasce il 22 maggio 1928 a Genova. Trasferitosi a Siena con la famiglia, frequenta l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna, ma senza ultimare gli studi. All’età di soli 18 anni inizia a lavorare come animatore per alcuni cortometraggi, entrando nel settore della pubblicità, mentre pochi anni più tardi, negli anni Cinquanta, entra nella squadra degli editori Bianconi e collabora con Giovan Battista Carpi su alcuni personaggi, tra cui spiccano Nonna Ablearda, Geppo e Volpetto. Nel 1952 inizia a lavorare pienamente nel mondo del fumetto, entrando nel team delle Edizioni Alpe: qui lavora su alcune serie di successo, tra cui Castorino, Tik Corvo e Dan Lepre. Un anno più tardi entra nello staff di Mondadori, sempre in qualità di disegnatore, cominciando così a lavorare sulle storie di Topolino, prima collaborando con Carpi come inchiostratore, poi diventando autonomo a tutti gli effetti. La sua prima storia da “solista” è datata 1956 e si può trovare su Topolino n° 145 (“Topolino e la freccia rossa”). L’ultima storia completa è invece di gennaio 2019 e la si può reperire su Topolino n° 3294.
I riconoscimenti
Noto per le sue parodie, famosa è la storia I promessi Paperi, ma anche L’Inferno di Paperino e Per un pugno di fagioli in più. Tra gli altri personaggi creati da Chierchini si rammentano anche Anacleto Faina e Little Gum. Nel 2007 riceve a Reggio Emilia il premio Anafi per la sua prolifica attività di disegnatore. 2 anni più tardi, nel 2009, riceve il Premio Papersera alla Carriera, insieme allo sceneggiatore Giorgio Pezzin.
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