È una importante questione pratica, che purtroppo non di rado colpisce i lavoratori dipendenti. Si tratta del caso della malattia non pagata e delle conseguenze economiche che essa provoca, specialmente nelle circostanze in cui il lavoratore (magari con famiglia) abbia lo stipendio come unica fonte di reddito. Vediamo allora cosa dice la legge in proposito e come può il lavoratore attivarsi al fine di tutelare i propri diritti.
Malattia non pagata: il contesto di riferimento
Anzitutto, chiariamo il quadro dell’ipotesi della malattia non pagata come causa di assenza dal lavoro. In queste circostanza, la legge garantisce comunque tutela al lavoratore subordinato, in quanto assente dal luogo di lavoro per forza maggiore. Egli infatti riceverà la retribuzione, pagata sia dall’azienda che dall’INPS. In particolare, secondo la normativa giuslavoristica sul punto, i primi tre giorni di assenza sono retribuiti dal datore di lavoro o azienda, mentre dal quarto giorno di assenza in poi sarà l’Inps, in quanto ente previdenziale e di tutela, a pagare lo stipendio del lavoratore. Sul piano pratico, sarà comunque l’azienda a pagare, per tutti i giorni di assenza, il lavoratore malato, ma avrà poi la possibilità di recuperare gli importi anticipati, tramite la compensazione con i contributi previdenziali INPS. Insomma, in questi casi, anche il datore di lavoro è tutelato.
Cosa succede se l’azienda non paga i giorni di malattia e come attivarsi
A questo punto, è chiaro che se l’azienda non si comporta come indicato dalla legge e dà luogo ad un caso di malattia non pagata, commette una rilevante violazione. Essa è evidenziata in tutti i casi in cui il datore di lavoro non anticipa la retribuzione al dipendente in malattia, dando luogo ad un illecito sia civile (per denaro legato alla retribuzione e non versato), sia penale (dato che recupererebbe poi denaro dall’INPS, per la suddetta compensazione, in verità mai assegnato al dipendente malato).
Vediamo però come il lavoratore può chiedere tutela delle proprie legittime pretese, per malattia non pagata. Anzitutto, essendo in gioco un illecito civile, sarà opportuno che sia assistito da un avvocato civilista, al fine di fare causa all’azienda, per il recupero di quanto per legge spettante. Sarà poi il giudice, con sentenza, a stabilire la somma di denaro da versare al lavoratore. Da un punto di vista penale, sarà inoltre possibile fare presente il fatto illecito della malattia non pagata all’INPS, che a sua volta, esercitando le sue funzioni, farà denuncia alla Procura della Repubblica. Quest’ultimo ufficio avvierà quanto di sua competenza, per chiarire tutti i contorni dell’illecito, con indagini ad hoc. Il lavoratore ha inoltre altre garanzie nell’ipotesi di malattia non pagata, in quanto potrà avvertire, ulteriormente, l’Ispettorato del lavoro, il quale attraverso i propri ispettori, contesterà l’illecito all’azienda, direttamente sul luogo di lavoro. E non solo. Non meno importante, il lavoratore in malattia non pagata potrà sporgere immediata denuncia ai carabinieri o alla Procura della Repubblica. In conclusione, è ben chiaro che la legge, in queste circostanze, non lascia nulla al caso e prevede un ampio ventaglio di mezzi di tutela per il lavoratore malato.
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