Anche se siamo ancora nel pieno dell’estate, la politica nostrana non è mai stata così in fermento. La crisi di governo innescata da Salvini nella prima metà di agosto ha obbligato i partiti ai massimi regimi, per cercare di approfittare le forti e improvvise turbolenze che hanno colpito l’esecutivo. In periodi di crisi la volatilità del voto (ovvero, i cambi sono più repentini e marcati) obbliga le forze politiche a dedicare tutte le loro forze alla comunicazione, alla costruzione di una narrazione vincente (da un lato) e di alleanze strategiche (dall’altro).
Allora, vediamo come stanno cambiando le intenzioni di voto degli italiani. Abbiamo osservato che i primi sondaggi post-crisi mostravano delle variazioni abbastanza significative, con una tendenza generalizzata di un calo della Lega e un recupero di M5S e PD. Il primo partito in Italia ha pagato lo scotto di aver aperto la crisi di uno dei governi più popolari degli ultimi 20 anni. Vediamo, allora, se il trend è proseguito o se si sia trattato – almeno per ora – di un semplice contraccolpo.
Sondaggi politici elettorali: una settimana di stop
Nonostante la politica non sia andata in vacanza (almeno per quest’anno), la maggior parte degli istituti demoscopici sì lo ha fatto. Come si può rilevare anche dal sito ministeriale dedicato ai sondaggi politici elettorali, proprio qui, su Termometro Politico, abbiamo sondato le intenzioni di voto degli italiani. Le rilevazioni, mostrate a Coffee Break (La7) il 12 agosto, evidenziano il calo della Lega e il recupero di PD e M5S. La Lega scende al 36,1% dopo aver raggiunto, nelle settimane passate, il 38%. Bene il PD (che sale al 23,4%). Anche il Movimento recupera, riportandosi poco al di sopra dei 18 punti percentuali (18,2%). Fratelli d’Italia (7,1%) comincia a staccare Forza Italia (6,0%). Il partito del cavaliere Berlusconi, tra l’altro, deve far fronte alla scissione de facto operata dal governatore Toti, che ha già presentato il suo nuovo progetto politico: Cambiamo.
Tra le ultime rilevazioni, spicca quella realizzata d Mannheimer per Affari Italiani.it, che al 9 agosto rilevava la Lega tra il 37% e il 40%, mentre sottostimava – rispetto alla media degli altri istituti – il M5S (compreso in una forbice tra il 13 e il 15 percento). Di questo forte calo, ne approfitterebbe particolarmente il PD (dato tra il 24% e il 25%). Fratelli d’Italia e Forza Italia potrebbero ambire a un 8%, anche se la Meloni partirebbe da una base più alta (7%) rispetto a quella di Berlusconi (6%).
Tutti gli istituti demoscopici sono concordi nell’affermare che, qualora si tornasse immediatamente alle urne, solo cinque partiti supererebbero la soglia di sbarramento. +Europa, La Sinistra, i Verdi e Potere al Popolo sarebbero ben al di sotto del 3%. Solo gli europeisti della Bonino avrebbero qualche chance, oscillando tra l’1,5% e il 2,5%.
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