Bolletta telefono più salata, con le offerte mobile che sembrano aver registrato importanti rincari nell’ultimo anno. La denuncia viene dal Codacons, che fa riferimento anche a un’analisi approfondita redatta dal portale SosTariffe. Gli aumenti ammonterebbero di 2-3 euro al mese in più e riguarderebbero le principali compagnie telefoniche, come fa sapere il Codacons in un apposito comunicato.
Bolletta telefono e rincari tariffe: cosa bisogna sapere
Già dallo scorso giugno Codacons sta segnalando i rincari delle tariffe applicate dalle compagnie telefoniche. “Rispetto allo scorso anno le tariffe delle schede ricaricabili offerte dai principali operatori (Tim, Vodafone, Wind-Tre) sono aumentate con punte del 54,10%, come confermato anche da un’analisi di SosTariffe.it”. A pesare sulla questione sono state anche le rimodulazioni dei piani tariffari, ovviamente al rialzo, con costi che possono arrivare anche fino a un incremento di 2-3 euro al mese.
Bolletta telefono: nuovi aumenti previsti a settembre
Ma gli aumenti non sono finiti qui, perché “a settembre scatteranno nuovi adeguamenti delle tariffe che introdurranno ulteriori rincari a danno degli utenti delle TLC”. Lo scopo di tutto questo? Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, lo spiega chiaramente: “Si tratta di aumenti applicati dalle società della telefonia con l’unico scopo di recuperare i minori introiti legati alle bollette a 28 giorni e compensare i rimborsi che le compagnie devono obbligatoriamente versare ai propri clienti per effetto delle decisioni dell’Agcom”.
Rimborso bollette 28 giorni: gli aggiornamenti
A tal proposito Rienzi punta l’attenzione anche sullo scandalo in corso. “Gli operatori stanno ostacolando in ogni modo la corresponsione dei rimborsi spettanti ai consumatori, eludendo le disposizioni dell’Agcom e del Consiglio di Stato che stabiliscono che gli indennizzi devono essere versati in automatico e senza necessità di esplicita richiesta da parte degli utenti”. Da qui la presentazione di una nuova denuncia inoltrata all’Antritrust e all’Autorità per le comunicazioni, nella quale si richiede “una sanzione pesantissima contro le compagnie telefoniche”.
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