Nonostante l’esperienza del governo gialloverde sia giunta al termine – con le dimissioni rassegnate da Giuseppe Conte nella sera del 20 agosto -, c’è ancora tempo per portare avanti le ultime iniziative. Tra queste, una necessaria e che fa tirare un sospiro di sollievo a molti italiani è l’approvazione del decreto per i fondi dei risparmiatori che hanno visto scomparire i propri attivi finanziari a causa degli enti bancari. La richiesta potrà essere inviata già dal 23 agosto al seguente indirizzo mail: fondoindennizzorisparmiatori@consap.it
Domani 23 agosto, in Gazzetta Ufficiale, sarà disponibile il testo completo del decreto.
Il decreto fondi risparmiatori è finalmente approvato: stanziati 1,5 miliardi di euro
A partire dal 23 agosto e per 180 giorni, i risparmiatori frodati dagli istituti di credito potranno chiedere un indennizzo direttamente allo Stato. Ne avrà accesso il risparmiatore che possedendo dei risparmi o degli attivi finanziari presso una banca messa in liquidazione dal 16 novembre 2015 al 1° gennaio 2018. Parliamo dei soggetti danneggiati a causa delle violazioni degli obblighi di informazione, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza. In definitiva, quegli elementi generici e necessari di ogni rapporto giuridico di carattere economico.
Governo, ultime notizie: in quanti avranno accesso all’indennizzo?
Secondo le stime del MEF, la gran parte dei risparmiatori avrà accesso al fondo messo a disposizione dallo Stato. Ovviamente, i patrimoni minori saranno quelli maggiormente tutelati. La gran parte degli indennizzi sarà destinato alla compensazione per le obbligazioni (il fondo dovrebbe assorbire il 95% del loro valore d’acquisto).
Anche se l’annuncio arriva in extremis, i primi commenti sono stati senz’altro positivi. Per la presidente dell’associazione “Vittime del Salvabanche”, Letizia Giorgianni, “si chiude un percorso durato tanti anni. Esprimiamo soddisfazione perché, seppur con tanti piccoli intoppi, siamo arrivati al traguardo.”
A beneficiare del decreto saranno ben 200.000 tra azionisti e obbligazionisti degli istituti di credito messi in liquidazione tra il 2015 e il 2018. Insomma: un’ultima buona notizia dal governo uscente, con il ministro Tria che ha chiuso la pratica “al photofinish.”
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