Si preannuncia una fine estate inizio autunno molto più caldo a livello politico di quanto i termometri hanno segnato durante la stagione estiva. La Legge di Bilancio 2020 sarà il tema centrale, ma ancora non è noto se sarà il core di una nuova alleanza o di un nuovo governo post-voto. Le voci di un’alleanza tra M5S e PD continuano a rincorrersi, così come si diffondono le notizie di correnti e tensioni interne ai Dem che un accordo con i pentastellati proprio non lo vogliono. Sta di fatto che mercoledì prossimo, 28 agosto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella prenderà la decisione finale, al termine del secondo giro di consultazioni. Cosa confluirà nella Legge di Bilancio 2020? Ci sarà la flat tax che vuole la Lega? E l’aumento Iva sarà scongiurato?
Legge di Bilancio 2020: aumento Iva da scongiurare
Bisogna trovare le risorse necessarie per scongiurare l’aumento dell’Iva. Se non si dovessero trovare le coperture, dal 1° gennaio 2020 ci sarà il temutissimo aumento. L’Iva ordinaria passerà dal 22% al 25,2%, mentre quella agevolata si alzerà di 3 punti percentuali, dal 10% al 13%. Ci sarebbero conseguenze importanti sui beni primari e sul mercato immobiliare, con importanti lievitazioni di prezzo. Il blocco dell’aumento Iva, quindi, resta e sarà la priorità: la Manovra 2020 non potrà costare meno di 30-35 miliardi di euro, due terzi dei quali andrà proprio a scongiurare l’aumento Iva. Le coperture potrebbero trovarsi operando sulle agevolazioni fiscali (tagliandole) o sull’aumento delle imposte, senza contare i risparmi accumulati dal complessivo di risorse investito su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza (sui 5 miliardi di euro, si dice).
Cosa ne sarà della Flat Tax?
Una cosa è certa: senza Lega, la flat tax non si farà. Il progetto è un piano originario del partito di Matteo Salvini, ma dalle altre parti si registra molta contrarietà. A partire dal PD, che sarebbe contrario a una riduzione delle tasse che non sia proporzionale e costituzionale e che aumenti il divario tra ricchi e poveri. Senza dimenticare il Movimento 5 Stelle, con Di Maio che qualche giorno fa rispose alle accuse di Garavaglia sulle irregolarità del RdC affermando come lui fosse il primo a parlare di una flat tax senza però prima individuare le coperture. E con l’aumento Iva da scongiurare le risorse languono e la flat tax non sarà più una priorità. Se si trovassero le risorse, invece, un intervento sulla tassazione del lavoro dovrebbe essere operato, ma non dovrebbe più riguardare le famiglie come proponevano i leghisti (almeno in teoria).
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