Debora Serracchiani al TP: “Confrontarsi è fondamentale per la crescita di un partito”. L’Intervista
[ad]6. Questione Facebook e nuovi veicoli mediatici: il suo gruppo su Facebook certamente le ha consentito un’ancora maggiore notorietà, soprattutto tra il pubblico più giovane, quello che fa più uso della rete. Ritiene che l’Italia, un paese molto indietro rispetto agli altri paesi sviluppati in fatto di diffusione della banda larga, sia maturo a sufficienza per una nuova frontiera della propaganda politica/partitica?
Io ho fatto e sto facendo molto per adoperare la Rete come strumento di confronto con i cittadini, abbattendo le troppe barriere che di consueto circondano la politica. Spero che molti altri lo facciano.
7) In merito alla precedente domanda, il Partito Democratico (italiano) ha mostrato grande interesse a questo aspetto della campagna elettorale, aprendo un nuovo portale, aprendo il canale YouDem (e RedTV). Ritiene che il Partito Democratico sia preparato per affrontare questa vitale sfida tecnologica?
Il Pd si è mosso con molto anticipo rispetto alle altre formazioni politiche, e sta dimostrando grande attenzione verso le nuove tecnologie.
8. Una domanda che certamente le starà a cuore: in qualità di donna, che vive e lavora in una società italiana tendenzialmente maschilista e sciovinista (gli ultimi fatti di cronaca politica evidenziano una diffusa propensione a trattare la donna più come un oggetto commerciale che come un individuo dotato di potenzialità sociali ed intellettuali), quale pensa sia il difetto socio-psicologico del maschio medio italiano nei confronti del sesso femminile e quali potrebbero essere le contromisure per sanare questo difetto?
Non mi voglio ergere a giudice degli uomini. Dico solo che c’è necessità di maggiore tutela per le donne che lavorano, e di una maggiore rappresentanza femminile in politica.
9) Campagna Elettorale Europea: la tornata elettorale corrente mostra, dal mio punto di vista, pochissimo interesse per le questioni prettamente politiche da trattare in seno al Parlamento Europeo. In tutti i grandi paesi Europei (Spagna, Francia, Inghilterra, Germania) la crisi economica da una parte e le locali dispute politiche stanno anch’esse spostando l’interesse dall’Europa. Quale pensa sia il reale interessamento dell’elettorato europeo per le tematiche continentali? Quanto il Partito Democratico è cosciente della sua posizione come partito di massa europeo, a prescindere dalla sua futura collocazione partitica?
Noi siamo stati l’unico partito italiano a presentare un programma per le Europee, fedeli alla nostra linea da sempre europeista. Ai cittadini interessano le tematiche europee: alcuni mezzi d’informazione, vicini a partiti euroscettici, provano a far credere il contrario.
10. Ultima domanda, prettamente politica: dopo la caduta del Governo Prodi II, la galassia di partiti a sinistra si è frastagliata e disunita, favorendo l’ascesa massiccia di Berlusconi e della Lega. Qual è la sua personale interpretazione politica dell’attuale situazione in seno alla sinistra italiana, senza mai dimenticare che le composizioni ed alleanze si strutturano alla luce della legge elettorale voluta dal Parlamento?
Il Pd, e il centro sinistra, devono guardare avanti, proponendo idee e soluzioni a fronte dell’immobilismo del governo, proprio come stanno facendo in queste settimane. Questa è l’unica cosa che conta davvero.