Sul fronte pensioni ultime notizie riportano le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sulle misure che dovrà attuare il prossimo governo in materia previdenziale. A tal proposito sono da sottolineare anche le parole del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che ha voluto rassicurare sulle risorse per sterilizzare le clausole di salvaguardia al fine di scongiurare l’aumento dell’Iva, coperture che deriveranno anche dai risparmi garantiti dalle uscite non verificatesi su Quota 100.
Pensioni ultime notizie: “Serve riforma complessiva”, parla Landini (Cgil)
Il prossimo governo sarà differente da quello giallo-verde: quest’ultimo lascerà in eredità Quota 100 come misura principale in tema di previdenza. Misura che non è mai piaciuta a molti, soprattutto in chi auspicava una riforma generale delle pensioni, che andasse a colpire la Legge Fornero. Tra questi spicca il segretario generale Cgil, Maurizio Landini. Intervistato dal Corriere della Sera ha affermato che il problema non è cancellare o confermare Quota 100. “Cgil, Cisl e Uil sono per una riforma complessiva che assicuri una pensione di garanzia per i giovani, tuteli le donne, garantisca una flessibilità in uscita per chi ha 62 anni di età o 41 di contributi, separi la previdenza dall’assistenza e riconosca che tutti lavori non sono uguali, e quindi ci sono diverse aspettative di vita”. Tutti concetti già espressi nella nota congiunta che le sigle sindacali hanno pubblicato alcuni giorni fa esprimendo le proprie preoccupazioni sulla crisi di governo in atto.
Pensioni ultime notizie: le rassicurazioni del ministro Tria
Alla fine bisognerà trovare tra i 7 e gli 8 miliardi di euro in meno per scongiurare l’aumento dell’Iva. A dirlo, al Corriere della Sera, il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Parte delle coperture per disinnescare le clausole, infatti, arriveranno proprio dai risparmi garantiti dalle uscite mancate da Quota 100 e dai beneficiari che non hanno risposto in maniera affermativa al Reddito di Cittadinanza. Un’altra parte delle risorse proverrà anche dalle maggiori entrate previste e dai minori interessi sul debito, sempre che lo spread non salga nelle prossime settimane. Entrando più nel dettaglio delle entrare, dopo Ferragosto, il Mef ha diffuso la notizia che nel primo semestre 2019 c’è stato un aumento complessivo dell’1,3% rispetto allo scorso anno. L’incremento riguarda sia le entrate tributarie (+0,8%, +1,5 miliardi di euro), sia le entrate contributive (+2,4%, +2,6 miliardi di euro). Le altre risorse arriveranno da altre voci e Tria afferma che si sta lavorando anche su deduzioni e detrazioni. Nessuno stop, invece, per Quota 100 e RdC. “È negativo avere politiche sussultorie”, ha detto. “Perché se cambiamo sempre quanto fatto dal governo prima, gli italiani non sapranno più quello che può accadere e non spenderanno più quello che viene loro in tasca”.
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