Sondaggi politici elettorali TP – La politica, per quest’anno, non è andata in vacanza. In questa estate rovente, il Termometro Politico ha proseguito con le rilevazioni, per osservare le variazioni delle intenzioni di voto degli italiani e la loro opinione sulla crisi di governo.
L’ultimo sondaggio politico elettorale è stato mostrato in diretta a Coffee Break del 26 agosto (La7) da Gianluca Borrelli, presidente e fondatore di Termometro Politico e ormai ospite ricorrente del noto talk show mattutino.
Le rilevazioni sono state effettuate tra il 21 e il 23 agosto, quindi poco dopo la caduta definitiva del governo (Conte ha rimesso il mandato nelle mani di Mattarella la sera del 20/08).
Sondaggi politici elettorali: continua il recupero del PD. Travaso dal M5S alla Lega?
Il partito che sembra godere dei maggiori benefici elettorali in questa fase della crisi è il Partito Democratico. I “dem” salgono al 24,1%: quotazioni in rialzo rispetto all’ultimo sondaggio (+0,7%) e che conferma un trend in ascesa. Recupera anche la Lega, che aveva subito un forte contraccolpo per aver provocato – secondo la percezione dell’opinione pubblica – la crisi di governo (-1,4%). Il Carroccio incamera mezzo punto (passando dal 36,1% al 36,6%). Cala, invece, il Movimento 5 Stelle, che perde lo 0,6% e si ferma al 17,8%. Questa inversione potrebbe essere dettata proprio dallo scenario di un governo targato M5S-PD. La variazione in termini assoluti di M5S e Lega è molto simile, pertanto si può pensare a un travaso di consensi verso la formazione guidata da Matteo Salvini. Alcuni elettori pentastellati che consideravano la Lega come il miglior partner di governo (quindi, più vicini al centrodestra che al centrosinistra) potrebbero aver rivolto lo sguardo verso la Lega.
In quarta posizione, molto lontano dai pentastellati, troviamo Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni rimane sostanzialmente stabile, perdendo lo 0,1% e scendendo al 7,0%. Due decimi in più, invece, per Forza Italia (che raggiunge il 5,8%). Una potenziale coalizione sovranista Lega + FDI potrebbe ottenere la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che alla Senato, qualora si tornasse immediatamente alle urne. Dopo il “no” di Berlusconi a un ruolo da comprimario nel governo Salvini, la via dell’alleanza sovranista sembra la più probabile.
Nessun altro partito sembra poter accedere alla ripartizione dei seggi. +Europa è al 2,1%; La Sinistra si ferma all’1,8%. Ancora meno chance per i Verdi, che non vanno oltre l’1,3% (-0,5% rispetto all’ultima rilevazione). Il Partito Comunista non va oltre il punto percentuale e tutte le altre forze in gioco (da sinistra a destra) sono estremamente residuali.
Sondaggi politici elettorali: la maggioranza degli italiani vuole il ritorno alle urne
Attualmente, l’unico esecutivo ipotizzabile con maggiori chances di realizzazione sembra essere quello che include almeno M5S e PD, con appoggio esterno di LeU. Si chiede agli intervistati cosa pensano di questa maggioranza alternativa. Poco più di uno su tre gradirebbe un governo politico, di legislatura, che duri altri quattro (35%). Una minoranza sarebbe d’accordo a un esecutivo M5S-PD di breve durata che traghetti il Paese verso le elezioni anticipate ed evitare così l’attivazione delle clausole di salvaguardia contenute nell’ultima legge di bilancio. Gli italiani, però, sembrano desiderare un ritorno immediato alle urne. Il 52% del campione sostiene la via delle elezioni anticipate. Ovviamente gli elettori di centrodestra (in particolare di Lega e Fratelli d’Italia) spingono verso l’alto questa opzione.
Tornando all’ipotetico governo cosiddetto “giallorosso” (termine coniato senza troppa inventiva e già in voga nell’immaginario giornalistico), abbiamo proposto una batteria di nomi per il totopremier. Il nome più gettonato è quello del primo ministro uscente, Giuseppe Conte, che ottiene il 26% delle preferenze: in forte vantaggio rispetto all’esperto Mario Draghi (7%) ed al presidente della Camera, Roberto Fico (7%). Ancor minore il consenso per il tecnico Carlo Cottarelli (4%). La “candidatura” di Conte è fortemente sostenuta dagli elettori pentastellati; Fico, invece, è spinto prevalentemente dall’elettorato dem. Il presidente della Camera si è però tirato fuori dal totopremier, seguendo la linea imposta dal proprio partito. Infine, un buon 43% non prova particolare simpatia per nessuno dei nomi proposti. La gran parte di questi provengono ovviamente dal centrodestra (in particolare dalle due forze sovraniste, Lega e FDI).
Sondaggi politici elettorali: il limite dei due mandati è giusto o sbagliato?
Uno dei temi più controversi che genera dibattito all’interno della galassia pentastellata riguarda il limite dei due mandati per i parlamentari a 5 Stelle. La XVIII legislatura potrebbe essere la più corta della storia repubblicana e, proprio in ragione di ciò, si pensa alla possibilità di derogare eccezionalmente il limite dei due mandati. Il dibattito è d’interesse per i 5 Stelle ma non per gli elettori delle altre forze politiche. Come si può osservare dai due pannelli in sequenza (il primo mostra il risultato su tutto il campione, l’altro sul segmento pentastellato), c’è una forte divergenza di interesse. Sul totale, il 34% afferma che non è una questione che li riguarda: “facciano ciò che vogliono”. Solo il 3% degli elettori pentastellati non è interessato al tema. Concentrandoci, quindi, sul segmento a cui sta maggiormente a cuore questo tema, si può osservare che una netta maggioranza è a favore di una deroga temporanea (43%) o definitiva (37%) del limite dei due mandati. Solo il 13% afferma che non si potrebbe derogare, in quanto andrebbe contro uno dei principi del Movimento 5 Stelle.
Risulta quantomeno curioso vedere come gli elettori non-M5S spingano verso l’alto la risposta secondo cui “No, si violerebbe una regola fondante del Movimento” (26%).
Sondaggi politici elettorali: due domande provocatorie
Chiudiamo con due domande “provocatorie”, che possono far discutere e aprire un interessante dibattito. Abbiamo chiesto quale partito ha meno a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani. Il voto si polarizza in particolare su due forze politiche: il Partito Democratico (42%) e la Lega (36%). Questi risultati possono portare a conclusioni decisamente interessanti. La prima è che il Movimento 5 Stelle, che un tempo era il bersaglio numero uno di centrodestra e centrosinistra, viene percepito come istituzionalizzato. PD e Lega potrebbero rappresentare, in questo momento, le forze sistemiche (PD) e antisistemiche (Lega). Forza Italia – un tempo partito bersaglio dell’intero centrosinistra (e oltre) – è visto come “il partito che ha meno a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani” da appena un 5%. Una minoranza statisticamente irrilevante (lo “zero virgola”) opta per Fratelli d’Italia.
Infine, abbiamo proposto una serie di affermazioni riprese dai social: abbiamo chiesto quale di queste descrive meglio lo scenario attuale, della crisi di governo e dei suoi possibili sviluppi.
La più gettonata è di gran lunga quella che vuole un Salvini “opportunista”, che “ha voluto la crisi per capitalizzare il vantaggio elettorale e avere più parlamentari”. Ben il 48% del campione sceglie questa risposta. Segue lo scenario del PD “approfittatore”, che “non vuole che si voti perché vede una occasione di avere di nuovo il potere senza dover vincere elezioni”. Questa risposta viene selezionata dal 27% del campione. Infine, ex-aequo, si considera che i “i partiti sono comitati di affari privati che pensano al proprio potere e non al bene dei cittadini italiani” (la risposta maggiormente antipolitica tra le quattro presenti) e la paura “dei deputati 5 Stelle che non vogliono il voto anticipato perché non potrebbero ricandidarsi, o perché non sarebbero rieletti”.
Nota metodologica: Sondaggio realizzato con metodo CAWI. Campione su 3.000 intervistati rappresentativo della popolazione italiana. Sondaggio realizzato tra il 21 e il 23 agosto.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it