Pensioni ultima ora: sono ore di trattative per la risoluzione della crisi di governo determinata dalla rottura tra Movimento 5 Stelle e Lega che ha portato alle dimissioni di Giuseppe Conte da presidente del Consiglio. Ancora non si sa se la crisi darà luogo ad un nuovo esecutivo composto da M5S, Partito Democratico e Liberi e Uguali. O se invece ci sarà una ricomposizione tra i due alleati del governo giallo-verde. O ancora se, in assenza delle prime due possibilità, ci sarà un ritorno alle urne.
Pensioni ultima ora, le incognite sul futuro politico e previdenziale del Paese
Al momento l’ipotesi più probabile sembra essere la nascita di un governo cosiddetto giallo-rosso. Quindi nato dal confronto e dalla sintesi tra il Movimento 5 Stelle e le forze di centrosinistra. In molti si chiedono se questo nuovo esecutivo porterà novità in materia previdenziale. Le principali misure del decreto n. 4/2019, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, saranno confermate? Resteranno inalterate? Per ora è impossibile rispondere con certezza a queste domande. Ma non mancano numerose indiscrezioni.
Pensioni ultima ora, Quota 100 potrebbe essere revisionata
Ci si può rifare, in questa fase, a quelle che sono state le dichiarazioni dei rispettivi esponenti delle forze politiche in relazione alle misure approvate nei mesi scorsi. Il reddito di cittadinanza è un punto fortemente voluto dai 5 Stelle. Così come è di dominio pubblico il fatto che a spingere per l’approvazione di Quota 100 sia stata la Lega. La misura di pensione anticipata che dà ai lavoratori con 62 anni e 38 anni di contributi versati la possibilità di andare in pensione è stata criticata, a più riprese, da esponenti del Pd che la trovano eccessivamente penalizzante per il futuro previdenziale dei giovani e rischiosa per i conti pubblici.
Stando ad alcune ricostruzioni pubblicate dal Messaggero un eventuale governo composto da M5S-Pd-LeU potrebbe rivedere Quota 100. Se non abolirla almeno rivisitarla, magari accogliendo le richieste dell’Unione Europea che si è espressa negativamente sul punto proprio per le eventuali conseguenze in termini di equilibrio dei conti pubblici.
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Ape sociale strutturale?
Pensioni ultima ora – Secondo le stesse indiscrezioni rilanciate dal quotidiano della Capitale, nella trattativa tra il M5S e le forze politiche di centrosinistra rientrerebbe la possibilità di rendere strutturale la cosiddetta misura dell’APE sociale.
In cosa consiste? Come riferisce il portale Inps, prevede un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. Si tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019, intesa ad accompagnare verso l’età pensionabile soggetti in determinate condizioni e soggetta a limiti di spesa.
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