Reddito di cittadinanza e concorso navigator, cosa accade col governo M5S-Pd
Reddito di cittadinanza e navigator, il destino della misura è legato alla nascita del prossimo esecutivo. Intanto scoppia il caso Campania.
Il reddito di cittadinanza è una misura attiva da aprile 2019 che, secondo il percorso disegnato dal Governo Conte, ha come finalità la ricerca di un nuovo lavoro per chi non ne ha e per chi lo ha perso. Prevede tra le tante novità il coinvolgimento di una figura di nuova istituzione – chiamata navigator – e individua compiti affidati ai centri per l’impiego tramite cui i percettori del sostegno economico dovranno impegnarsi nella ricerca del lavoro.
Reddito di cittadinanza, la posizione dei 5 Stelle
La misura di contrasto alla povertà, come ha tenuto a precisare il deputato Giuseppe Brescia, resta attiva nonostante la caduta del governo Conte. E lo sarà sino a quando eventualmente il prossimo esecutivo non deciderà di abrogarla o modificarla. Tuttavia, come fa notare il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, la mancanza di alcuni decreti attuativi legati alla misura e alla luce delle dimissioni di Conte c’è il rischio che si rallenti l’attuazione del percorso.
La fase 2 è prevista a settembre: per la precisione dal 2 settembre dovrebbero iniziare le convocazioni dei percettori del reddito per costruire il percorso per la ricerca di un occupazione. Dopo la firma del Patto per il Lavoro, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza potranno iniziare a ricevere le offerte di lavoro.
Il caso Campania
A complicare ulteriormente il tutto c’è il caso Campania, dove alcuni navigator stanno per iniziare lo sciopero della fame contro la decisione del presidente della Regione Vincenzo De Luca di non sottoscrivere la convenzione con Anpal Servizi. De Luca, mai morbido coi 5 Stelle, ritiene che l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro debba prima stabilizzare tutti i precari che ha al suo interno e poi tutti quelli selezionati per fare i navigator. Un percorso avviato dal governo giallo-verde ma su cui pende ora l’incertezza della situazione politica.
A farne le spese rischiano di essere i 471 navigator selezionati per operare in Campania ma al momento bloccati dalla presa di posizione di De Luca contro il quale, alcuni di questi, hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame.
Uno dei navigator, intervistato da orticalab.it, dà voce alla delusione: “Io ricorderei prima di tutto che stiamo parlando di 13.000 persone hanno fatto un concorso in Campania, per 471 posti concordati con l’Anpal. Abbiamo superato una selezione dura. Un concorso serio, senza raccomandati. Chi l’ha superato l’ha fatto solo per merito. Eppure, mentre 18 presidenti di Regione in Italia si comportano con lealtà istituzionale, De Luca non intende farlo. Sono forse imbecilli tutti gli altri? Ci chiediamo perché dobbiamo essere ostaggio di questa situazione. Nel frattempo, altre 2.400 persone in Italia stanno lavorando, formandosi, per procedere alla fase due”.
Reddito di cittadinanza: quale futuro
Più in generale c’è da dire che il destino del Reddito di Cittadinanza è legato ad un eventuale prossimo esecutivo. Molto infatti dipenderà dalla sua composizione ed dal programma che intenderà promuovere. Certamente il Movimento 5 Stelle – dopo aver ispirato l’approvazione della misura – nell’ipotesi di un nuovo esecutivo farà di tutto per preservare il Reddito di cittadinanza. Maggiori incognite invece ci sarebbero in caso di ritorno alle urne.
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