Obbligo pos negozi 2019: importo minimo e massimo, quando va accettato
Obbligo pos: Quali regole devono rispettare gli esercenti per quanto riguarda i pagamenti elettronici? Esiste un importo massimo e uno minimo?
Quali regole devono rispettare gli esercenti per quanto riguarda i pagamenti tramite Pos? Esiste un importo massimo e uno minimo per i pagamenti elettronici?
Obbligo pos: cosa dice la legge?
Già da giugno 2014, ai tempi del Governo Monti, per tutti gli esercenti è diventato obbligatorio, a seguito della richiesta del cliente, fornire il pagamento Pos. Oltre alla limitazione relativa alla richiesta esplicita cliente, il legislatore ha previsto anche una soglia minima di 30 euro sotto la quale non era possibile fare richiesta di pagamento elettronico, appunto. Tuttavia, tale limite è stato abbassato con la Legge di stabilità 2016: con quest’ultima si stabiliva un importo minimo di 5 euro per avere diritto a richiedere il pagamento elettronico.
Diametralmente venivano abbassate le commissioni per l’utilizzo del Pos e prevista una multa di importo minimo pari a 30 euro per tutti quegli esercenti che non si fossero adeguati alla normativa. Detto ciò, successivamente le sanzioni previste per gli esercenti sono state giudicate incostituzionali dal Consiglio di Stato: dunque, per ricapitolare, è obbligatorio offrire la possibilità di pagare con Pos ma, di fatto, chi non accetta pagamenti con carta di credito o simili non incorrerà in alcuna sanzione.
L’obbligo vale per tutte le professioni?
In generale si può dire che qualunque esercente che intrattiene un rapporto col pubblico ha l’obbligo di munirsi del Pos. Non solo ristoranti, quindi, anche artigiani (elettricisti, idraulici, etc…) e professionisti (notai, architetti, dentisti etc…) hanno l’obbligo di fornire ai propri clienti la possibilità di pagare con carta di credito e simili. Gli unici che per certi versi potrebbero essere esclusi dal suddetto obbligo sono i benzinai e i tabaccai visto che incassano imposte che riversano immediatamente allo Stato: per i primi ciò avviene per mezzo delle accise, per i secondi con le marche da bollo.
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