La trattativa tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico è in fase avanzata: rimane lo scoglio del ruolo di Luigi Di Maio, che vorrebbe mantenere per sé il ruolo di vicepremier, oltre ai ministeri già di sua competenza. Il PD insiste con il considerare Giuseppe Conte come figura politica di riferimento del M5S (tesi avvalorata anche da una serie di sondaggi che vedrebbero il premier uscente come nuovo leader dei pentastellati).
Zingaretti dà l’ok al governo M5S-PD
Il PD ha confermato la sua disponibilità a un governo con i 5 Stelle. così ha parlato Zingaretti, nelle dichiarazioni successive al colloquio della delegazione dem con Mattarella: “abbiamo espresso al Presidente il sostegno al tentativo di dare vita ad un nuovo governo con una nuova maggioranza politica. Abbiamo riferito di aver accettato la proposta del M5S di indicare il nome del Premier.” Di Maio ha confermato: “c’è un accordo politico con il Pd sul Conte per un governo di lungo termine.” Il capo politico del 5 Stelle ha aggiunto che “il nostro programma è sempre lo stesso.”
Una delle ragioni portate dai dem per provare a formare un governo M5S-PD è evitare l’esercizio provvisorio di bilancio. Cos’è e cosa si rischierebbe con l’esercizio provvisorio?
Cos’è l’esercizio provvisorio di bilancio e cosa si rischia
Qualora le trattative tra M5S e PD prendessero una brutta piega – anche se, al giorno d’oggi, sarebbe più che mai inaspettata – si rischierebbe di arrivare al 31 dicembre senza una legge di bilancio. Ricordiamo che già l’anno scorso, la legge di bilancio per il 2019 fu approvata sul filo di lana, apponendo la fiducia e troncando la discussione degli emendamenti.
Ma andiamo con ordine: l’esercizio provvisorio di bilancio è un istituto di carattere emergenziale, disciplinato dalla Costituzione (art.81) che recita:
“l’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.”
L’esercizio provvisorio di bilancio (che entrerebbe in vigore dal 1/01/2020, qualora non si riuscisse a ad approvare la finanziaria per l’anno successivo) limiterebbe fortemente le politiche dell’esecutivo: non essendo state approvate le coperture, non si potrebbero destinare fondi a nuovi programmi (o alla loro rimodulazione).
L’incremento dell’IVA non sarebbe però automatico: è possibile chiedere una proroga per evitare l’attivazione delle clausole di salvaguardia attraverso legge ordinaria. Ci sarebbero comunque quattro mesi circa per poter evitare una delle maggiori stangate degli ultimi anni per le tasche degli italiani.
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