Pagamento contanti e bancomat, ecco per chi non aumenterà l’Iva
Aumento Iva 2020 va scongiurato, si sente dire, ma la realtà potrebbe essere un’altra: il pagamento in contanti potrebbe affossare i contribuenti.
Aumento Iva, due parole che fanno paura, soprattutto ai poveri contribuenti che a partire dal 1° gennaio 2020 potrebbero trovarsi a comprare il pollo (come ha detto Garavaglia della Lega) a un prezzo maggiorato. Se non si troveranno le risorse per scongiurare l’aumento dell’imposta, l’Iva ordinaria passerà dal 22% (com’è attualmente) al 25,2%, mentre quella agevolata salirà dal 10% al 13%. Con conseguenze che tutti possiamo immaginare. Ma a quanto pare ci sarebbe un dossier sul tavolo del Mef nel quale si è studiato come sfruttare questo aumento come strumento di lotta all’evasione fiscale. Ne ha parlato il viceministro dell’Economia uscente Massimo Garavaglia a ItaliaOggi.
Pagamento contanti: la conseguenza è l’aumento dell’Iva
“Ci si chiede da giorni dove prenderanno i soldi per disinnescare i 23 miliardi legati alle clausole di salvaguardia. Ebbene, ve lo racconto io cosa bolle in pentola”. A quanto pare l’aumento ci sarà, ma il fine principale sarà quello di contrastare l’evasione. Dagli aumenti si salverà solo chi paga con metodi tracciabili, e quindi con Bancomat o carte di credito o carte prepagate. Praticamente, “chi fa utilizzare i pos, resta con aliquota attuale, mentre gli altri, che in realtà sono le fasce deboli della popolazione, le persone che continuano a pagare il pollo al mercato in contanti, lo pagheranno con aliquota maggiorata”.
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Pagamento contanti o bancomat? Come funziona il meccanismo di rimborso
Il rimborso di quanto è stato speso di più sarà al centro di un meccanismo che coinvolgerà non solo il consumatore, ma anche il commerciante. Stando alle indiscrezioni riportate dal giornale, l’esercente dovrebbe usufruire di un credito d’imposta, mentre per il consumatore il disegno è ancora da completare, ma è probabile che si traduca in un rimborso. “In questo modo si stima un recupero d’evasione di 20 miliardi di euro”, ha affermato Garavaglia, “che con l’aumento dell’Iva ti faccio pagare e il rimborso non sarà coperto per l’anno successivo perché risulta come recupero da evasione”.
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